Berlusconi, addio al Pdl e ci riprova con Forza Italia. Alfano si dissocia nasce il Centrodestra
“Siamo qui per ratificare la dipartita nostra dal Pdl, che probabilmente potrà restare come nome per la coalizione di tutti i moderati e per la nascita di Forza Italia che da tanto tempo avevamo nel nostro cuore”. Ha esordito così Silvio Berlusconi nel suo intervento al Palazzo dei Congressi per il Consiglio nazionale del Pdl. “Siete consapevoli che la difesa della libertà dipende da noi?”, ha detto Berlusconi nel suo intervento.
La divisione che si è determinata nel Pdl va “contro la missione di unire i moderati” ed è stata motivata non da questioni legate ai valori ma “per distanze personali”, dopo tante dichiarazioni che si sono “succedute sulle agenzie”, ha affermato Berlusconi. “Ho appreso con dolore ad un certo punto che veniva annunciata la nascita di un nuovo centrodestra. Stanotte vi confesso che non ci ho dormito”, ha dichiarato. “Nuovo centrodestra non è un nome fortunato visti i componenti. E visto che ci sono Fratelli d’Italia gli avevo consigliato di chiamarsi Cugini d’Italia”, ha ironizzato. Tuttavia “vi invito a non fare alcuna dichiarazione nei loro confronti” ma di tenere lo stesso atteggiamento “che abbiamo nei riguardi della Lega e di Fratelli d’Italia”, perché, “nonostante all’inizio potranno apparire alleati della sinistra”, dovranno “necessariamente far parte della coalizione di centrodestra”.
Silvio Berlusconi torna a porre la questione dell’alleanza con il Pd. Il Cavaliere ricorda di aver posto agli alfaniani la questione di “come si fa a stare al tavolo dello stesso governo con chi vuole l’uccisione del vostro leader”.
Ripercorrendo le fasi precedenti la rottura determinatasi all’interno del partito, con riferimento al voto di fiducia al governo il 2 ottobre in Senato, ha spiegato: “Avevo ripetutamente fatto presente che in questo momento non siamo più in grado di far cadere il governo - ha ribadito -; che il Movimento 5 stelle ha diversi senatori che fruiscono per questo titolo di nobiltà più di 14mila euro; che non sarebbero stati disposti a perdere titolo e assegno e sono venuti fuori 20 nomi sicuri che hanno garantito il loro sostegno al governo. Noi al massimo ci saremmo messi fuori, dando il nostro assenso ai provvedimenti che avremmo ritenuto utili alla comunità”.
“Alla Merkel e a Sarkozy dava fastidio questo signore che aveva l’esperienza e la forza di dire no alle loro proposte che a me apparivano insensate”, ha poi affermato. L’ex premier ha ricordato la richiesta di limiti per le auto italiane per l’emissione di gas per il buco dell’ozono, l’introduzione della Tobin tax, a cui sarebbe stato favorevole a patto che tutti gli Stati fossero d’accordo. Una tassa che poi è stata introdotta dal governo di Mario Monti “che ha fatto una politica in ginocchio alla Germania”.
“Nei ministri del nostro governo non vedo il necessario coraggio - ha continuato – né la statura per farsi ascoltare in Europa” al fine di fronteggiare la crisi economica, ha detto Berlusconi. “Se dovesse esserci un governo Pd-M5S molti di noi sarebbero costretti a espatriare”, ha poi sottolineato, invocando quindi come unica soluzione quella “di far votar tutti per Forza Italia”.
Parlando della sentenza sui diritti tv, Berlusconi ha annunciato: ”Ci saranno presto delle importanti novità” in grado di ribaltare la sentenza di condanna per i diritti tv, emerse “dopo che la notizia ha fatto il giro del mondo”. Berlusconi dice di non spiegarsi “la fretta” nella procedura di decadenza da palazzo Madama e ipotizza: “Forse il Pd vuole la mia testa su un piatto d’argento per l’8 dicembre”, data delle primarie. “Come chiamereste questi signori che calpestano la legge? Io li chiamo fuorilegge”, ha affermato riferendosi alla posizione assunta dal Pd nell’iter seguito per l’esame al Senato della questione della sua decadenza.
Tra gli applausi del Consiglio nazionale, Berlusconi ha dichiarato: “Perché Forza Italia? Perché siamo inguaribili ottimisti e ci vogliamo riprovare ancora, vogliamo una nuova primavera e la resurrezione di un nome che abbiamo dentro il cuore”. Il partito dovrà avere le “porte aperte” e non dovrà più accadere che “chi vuole iscriversi non sappia a chi rivolgersi” e per questo ci sarà una riorganizzazione sul territorio e la nascita dei club, “ho bisogno di sostegno – ha detto – chiamiamoli Club Forza Silvio”. Il Cavaliere ha aggiunto di volere che “i club facciano anche volontariato, nel momento in cui il Paese soffre la miseria”.
Dopo un’ora e mezza di intervento Berlusconi ha confessato di non riuscire a trattenere l’”emozione” e ha mostrato visibilmente i segni di stanchezza e stress. Immediatamente è salito sul palco il medico personale Alberto Zangrillo, seguito dagli uomini della scorta e da esponenti di partito a cominciare dal capogruppo alla Camera Renato Brunetta. Berlusconi è sceso dal palco appoggiandosi ad un uomo della scorta poi, qualche minuto dopo è risalito per votare il documento che sancisce il ritorno a Forza Italia.
Il Consiglio nazionale del Pdl ha approvato all’unanimità il documento dell’ufficio di presidenza del 25 ottobre scorso che dichiara cessata l’attività del Pdl e fa rinascere Forza Italia con pieno mandato politico e giuridico di Berlusconi di dirigerne le attività. Il risultato è stato proclamato da Renato Brunetta, con alle spalle lo stesso Cavaliere, e la votazione è avvenuta con i delegati che hanno alzato il badge del Cn.Nessun astenuto e nessun contrario.
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