Vendola si difende: “Non ho mai riso dei tumori, uno sciacallaggio puro” e querela il “Fatto” ma i 5 Stelle chiedono le dimissioni
Diventa un caso l’articolo pubblicato sul sito ‘Il Fatto quotidiano’ di venerdì, e ripreso da altre testate giornalistiche web, in cui si riporta un’intercettazione tra il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e l’ex responsabile delle relazioni istituzionali dell’Ilva Girolamo Archinà. Nell’articolo, spiega una nota della Regione, si parla di ”presunte risate del Presidente suscitate dalle domande sulle morti per cancro. Come tutti invece possono tranquillamente constatare, il Presidente era solo rimasto colpito dallo specifico episodio in cui Archinà, con un salto improvviso, si era avvicinato ad un giornalista che stava intervistando Riva”.
Vendola ha dato mandato ai propri avvocati di sporgere querela ai responsabili dell’articolo. “Si è tentato di far intendere che in quella telefonata decontestualizzata io stessi ridendo per i morti di cancro – ha detto il governatore -. Questa è veramente un’operazione inaccettabile,uno sciacallaggio puro”. ”Il cancro ha abitato la mia vita, ha abitato casa mia, e credo che l’idea di darmi un colpo, cercando di delegittimarmi, sul terreno della sensibilità umana sia un’operazione vigliacca, volgare, a cui reagisco, naturalmente, tutelandomi anche in sede legale, come è giusto che sia”, ha aggiunto. ”Chiunque abbia ascoltato si rende conto che io non rido dei tumori”, il cancro l’ho avuto in famiglia e ”so cos’è il dolore”, ha poi chiarito a Repubblica.it. Vendola spiegando che quelle risate erano limitate all’immagine di Archinà che con un ”guizzo felino, corre a togliere il microfono a un giornalista”. ”L’intercettazione decontastualizzata – ha sottolineato - è un tentativo di fare un processo prima nelle piazze e avere una facile condanna”, insiste.
Vendola nei giorni scorsi ha ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Taranto sulla gestione dell’impianto siderurgico: l’accusa è di concussione Vanno all’attacco del governatore però i parlamentari pugliesi di Camera e Senato del Movimento 5 Stelle: “Abbiamo provato estremo disgusto nell’ascoltare l’intercettazione” della telefonata diffusa da ‘Il Fatto Quotidiano.it’. “Disgusto è la sola parola che proviamo – continuano -. A Vendola non rimane che una strada: dimettersi da presidente della Regione Puglia e andare a casa. Ha perso ogni credibilità”.
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