Under 21, la Serbia batte l’Italia (1-0) e si complica la qualificazione per Euro 2015. Goal beffardo di Causic su calcio di punizione
La sfida con la nazionale che il ct azzurro Di Biagio, a buon ragione, ha definito “la più forte del gruppo 9″, finisce come nelle previsioni: vince la Serbia grazie a un gol piuttosto casuale di Causic. Ma se la rete è stata un episodio, la nazionale di Curcic ha dimostrato sul campo di essere attualmente superiore all’Italia Under 21. Adesso la strada per la qualificazione a Euro 2015 si fa in salita per i nostri colori, anche se nulla è ancora perduto.
BUON INIZIO AZZURRO - Gigi Di Biagio schiera un 4-4-2: Belotti e Rozzi in attacco dal 1′ con Molina e Battocchio esterni e Baselli e Viviani in mezzo al campo. Il ct serbo Curcic risponde con un 4-2-3-1 con Mitrovic punta unica supportato da Jojic, Djuricic e Markovic. Per i primi 25′ circa del primo tempo la gara è equilibrata. L’Italia è ordinata in campo mentre i serbi non riescono a dialogare in modo efficace. Al minuto 19 Viviani ci prova col sinistro dal limite dell’area, ma la palla sfila sul fondo. Un minuto dopo è Rozzi ad andare davvero vicino al gol: punizione azzurra battuta a sorpresa che libera l’ex laziale davanti al portiere. Pallonetto e Spajic in scivolata salva sulla linea. Sul corner che ne deriva, Causic controlla col braccio in area ma l’arbitro non vede un rigore netto.
FORCING DELLA SERBIA - Dopo questo inizio promettente, al 27′ la Serbia inizia il suo forcing verso l’area azzurra, ma soprattutto sfoggia una tecnica da grande collettivo. Bardi salvasu Brasanac, liberato al tiro da una stupenda azione di prima. Al 33′ ci prova Markovic dal limite, senza mira. Ben diverso al 38′: cross dalla destra, Zappacosta è sorpreso e Markovic va alla deviazione prendendo però il palo. Nonostante questi pericoli, l’Italia tiene lo 0-0 fino alla fine dei primi 45′.
RITMI ALTI - Fin dai primi secondi del secondo tempo, la Serbia fa capire le sue intenzioni, attaccando decisamente la fasce e mettendo in area azzurra palle pericolose. Si gioca su ritmi molto alti ai quali l’Italia fatica ad adattarsi. Al minuto 4 azione tutta di prima dei padroni di casa che libera al tiro Mitrovic: bravissimo Bardi a respingere.
LA SBLOCCA CAUSIC - Il vantaggio della Serbia arriva al quarto d’ora, nel modo più beffardo. Calcio di punizione dalla sinistra che batte Causic, oggi al rientro dopo ben 4 turni di squalifica; in area Mitrovic si avventa sulla palla ma non la tocca e questa termina direttamente in rete, con Bardi distratto dal movimento del centravanti serbo. Di Biagio prova a cambiare pedine con Fossati per Rozzi, poi con Pettinari (al suo esordio azzurro) per Molina e quindi con Fedato per Battocchio nel finale. Ma l’Italia non riesce a reagire, ogni pallone lungo è preda dell’attenta difesa serba e quando c’è da metterla sul fisico, i padroni di casa sono maestri. Pericolose poi le ripartenze soprattutto sulla destra dove Petkovic e Jojic fanno il bello e cattivo tempo. Nei minuti terminali Markovic, tra i migliori, commette due falli in due minuti e viene espulso. Ma è tardi: la Serbia non accusa il colpo e porta a casa i tre punti che la proiettano verso la vetta del girone 9. Per l’Italia si fa dura.
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