Sardegna, il giorno del lutto: 16 le vittime 1350 gli sfollati e un disperso. Polemiche sull’allerta meteo. Gabrielli: “Abbiamo avvertito”
E’ il giorno del lutto in Sardegna dopo il ciclone Cleopatra, che ieri ha fatto 16 vittime ed un disperso. Gli sfollati sono 1350, alcuni dei quali assistiti in strutture di accoglienza (saloni parrocchiali, scuole o palestre) e gli altri in abitazioni di parenti o conoscenti.
Numerosi gli interventi notturni di vigili del fuoco, militari della Brigata Sassari, del Genio e Guardia costiera, insieme a protezione civile, polizia, carabinieri, forestali e Gdf ad Olbia per dare assistenza. Prosegue senza sosta la ricerca di un disperso tra Bitti e Onanì. Il sindaco di Olbia Gianni Giovannelli ha proclamato per oggi il lutto cittadino. Nella palestra del Geovillage questo pomeriggio alle 15.30 si terranno i funerali di sei delle vittime, tra cui due bambini. A Tempio si sono invece svolte le esequie delle trepersone decedute nel crollo del ponte a Monte Pino.
E se da una parte c’è da segnalare la piena solidarietà agli sfollati dimostrata da più parti, dai vip alle strutture ricettive, dall’altra sono almeno 5 gli episodi di sciacallaggio accertati dai carabinieri e dalla Polizia. Alcuni addirittura sono avvenuti durante l’incessante pioggia che si è abbattuta su Olbia: alcuni delinquenti, spacciandosi per dipendenti comunali, hanno invitato le persone a lasciare le loro abitazioni e ne hanno approfittato razziando le case piene di acqua e fango. Il sindaco di Olbia Gianni Giovannelli ha comunicato alla popolazione che non esiste alcun ordine di evacuazione o di sgombero di case. Le scuole in città resteranno chiuse fino a venerdì.
Non si placano intanto le polemiche sulla mancanza di un’allerta meteo da parte della Protezione Civile. Il Capo del Dipartimento Franco Gabrielli, al Gr1 ha spiegato che “previsioni e allerta vengono dati con i nostri meccanismi, a qualcuno piacerà o no, noi 12 ore prima di eventi significativi emaniamo avvisi di criticità”. Sulla situazione in Sardegna un avviso ”l’abbiamo mandato alla regione 12 ore prima delle criticità, la regione lo deve inviare alle prefetture e ai comuni. Basta con le accuse generalizzate”. ”E’ increscioso che in questo Paese si costruiscano polemiche sul nulla”, ha aggiunto.
Per il governatore della Sardegna Ugo Cappellacci si tratta delle “polemiche del giorno dopo”. “Non credo ci sia da recriminare – ha detto il governatore ospite de ‘La telefonata’ di Belpietro – L’allarme meteo è stato diramato ai Comuni” che a loro volta hanno attivato i piani. “Tutto era operativo”. “Cosa è successo? – ha aggiunto – è arrivato giù un evento meteo che ha dello straordinario, una piena millenaria, che ha scaricato in poco tempo una quantità d’acqua che normalmente si scarica in sei mesi su tutto il territorio nazionale. Un evento che ha la dimensione dell’apocalittico”. Cappellacci si chiede “di fronte a questa massa d’acqua quale piano operativo poteva contrastarla e fare meglio”.
“C’è un problema educativo e culturale – ha spiegato Cappellacci – tutti dobbiamo prendere più sul serio questo tipo di allarmi”. Sui 20 milioni stanziati dal Cdm ha sottolineato: “Sono necessari per le spese immediate e urgenti. Ma per risolvere il problema non bastano. Né per uscire dall’emergenza né per la ricostruzione”. Quanto ai danni “bisognerà fare la quantificazione. Nelle scorse ore si è lavorato più all’emergenza per consentire ai cittadini di rientrare nelle loro case”. Proprio sugli sfollati Cappellacci ha spiegato che “hanno trovato sistemazione negli alberghi messi a disposizione con una catena di solidarietà straordinaria, ma il lavoro che si sta facendo è vedere quali interventi possono essere fatti per ripristinare le abitazioni”.
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