• Home »
  • Evidenza »
  • Delitto Meredith, il Pg ricostruisce e ridisegna il caso: Amanda e Sollecito colpevoli e chiede 30 anni per lei e 26 per Raffaele

Delitto Meredith, il Pg ricostruisce e ridisegna il caso: Amanda e Sollecito colpevoli e chiede 30 anni per lei e 26 per Raffaele

Delitto Meredith, il Pg ricostruisce e ridisegna il caso: Amanda e Sollecito colpevoli e chiede 30 anni per lei e 26 per Raffaele
Trenta anni per Amanda Knox e 26 per Raffaele Sollecito: è questa la richiesta di condanna formulata dal pg Alessandro Crini al termine della requisitoria al processo d’appello bis in Corte d’Assise a Firenze. Sollecito non si è presentato in aula. L’altra imputata continua a essere contumace. In primo grado, a Perugia, Knox fu condannata a 26 anni e Sollecito a 25. Rudy Guede fu condannato a 16 anni con il rito abbreviato. Per Sollecito e Knox il pg ha chiesto per entrambi la pena di 26 anni di reclusione. Nei confronti di Amanda vanno aggiunti, nella richiesta, altri 4 anni per la calunnia formulata contro Patrick Lumumba, accusato ingiustamente di essere stato l’assassino di Meredith. Crini ha spiegato che questa calunnia “non ha un carattere estemporaneo” ma è “strettamente collegato alla creazione di un depistaggio”. Il pg ha chiesto poi alla Corte di concedere le attenuanti generiche ai due imputati, riformando quindi la precedente sentenza del primo grado di Perugia, perché “non compatibili con il comportamento tenuto” dai due imputati. Il pg ha parlato di “una gestione disinvolta del post factum” da parte di Knox e Sollecito e ha detto che non va assolutamente tenuta in considerazione la presunta buona personalità dei due imputati. Il pg ha chiesto anche di escludere “i futili motivi” dal capo di accusa per il delitto: “I futili motivi non hanno nessuna cittadinanza in questa vicenda”.

Dura la reazione di Amanda: ”Io non c’ero in quella casa. Contrastate radicalmente le richieste di condanna” ha commentato Knox dopo aver appreso dai suoi avvocati, Luciano Ghirga e Carlo Della Vedova, le richieste. Subito dopo la conclusione della requisitoria i legali si sono messi in contatto con gli Usa e hanno parlato brevemente con la giovane, che si è detta ”dispiaciuta”. Comunque ”se lo aspettava, date le premesse di una requisitoria durate oltre 12 ore” ha commentato l’avvocato Ghirga.

Di una requisitoria che ”lascia senza parole” ha parlato Francesco Sollecito, padre dell’imputato. ”Sinceramente – ha detto, visibilmente scosso – mi aspettavo altro, mi aspettavo una cosa assolutamente diversa”. Per Luca Maori, legale di Raffaele, “dal punto di vista umano e professionale tanto di cappello al pg, per una requisitoria esaustiva e a tratti scenica. Peccato che quella ricostruzione non sia la realtà dei fatti”. Che siano richieste “assolutamente equilibrate, in linea con la requisitoria che è stata completa e precisa” ha invece parlato l’avvocato Francesco Maresca, legale della famiglia di Meredith Kercher. “Le richieste – ha aggiunto – seguono un posizionamento che noi abbiamo sempre abbracciato nel primo e secondo grado di giudizio”.

In mattinata, Crini ha sottolineato che la traccia genetica che fu ritrovata sulla lama del coltellosequestrato in casa di Sollecito e ritenuto l’arma del delitto ha “un profilo genetico pulito che guarda nella direzione di Meredith Kercher“ ed è “una traccia chiara”. “Dobbiamo ritenere - ha aggiunto - che fossero due i coltelli” usati per uccidere Meredith Kercher: l’arma più grande in mano ad Amanda Knox e il coltellino di precisione in mano a Raffaele Sollecito, mentreRudy Guede “si stava soddisfacendo in quel modo barbaro” sulla giovane studentessa inglese, vittima di “un’aggressione a sfondo sessuale” finita “con un orrendo crimine”. Guede, in pratica, teneva bloccata Meredith mentre ne abusava sessualmente, “con una penetrazione a mano nuda”. Sollecito usò il coltellino, che era solito portare in tasca, anche per tagliare il gancetto del reggiseno “per aumentare la temperatura della vicenda”.

La ferita più profonda e ampia fu inferta da Amanda Knox, come dimostra la sua traccia genetica trovata fra la lama e l’impugnatura del coltello sequestrato in casa di Raffaele. “E’ significativa questa traccia – ha detto il pg Crini – rispetto ad uso improprio”.