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Cartelle pazze, minisanatoria per milioni di contribuenti. Niente interessi di mora ma l’intero importo va saldato entro settembre 2014

La minisanatoria dei ruoli inserita nel maxiemendamento alla legge di stabilità, che prevede la possibilità di saldare il conto senza pagare gli interessi di mora, rischia di avere come primo effetto il blocco dell’attività di riscossione per i primi mesi del 2014. Equitalia infatti sarà impegnata ad inviare ai potenziali interessati lettere informative.

La sanatoria riguarda potenzialmente decine di milioni di cartelle per un importo complessivo di centinaia di miliardi, ma nelle casse pubbliche non arriverà molto. Ad avere un effettivo interesse saranno solo i contribuenti con importi particolarmente significativi e con cartelle molto vecchie dove gli interessi di mora nel tempo hanno assunto un peso rilevante. Per contro l’appeal è quasi inesistente per le cartelle più recenti o per i contribuenti che hanno già definito con Equitalia un piano di rateizzazione di lungo periodo. La norma infatti si pone in netta controtendenza rispetto agli interventi adottati a più riprese negli ultimi anni, tendenti ad offrire una lunga rateizzazione a fronte del pagamento di interessi. Chi aderirà alla sanatoria dovrà saldare l’intero importo entro settembre 2014. La normativa: sarà possibile estinguere i ruoli emessi entro il 31 ottobre 2013 senza corrispondere gli interessi di mora. In pratica per chiudere il conto sarà necessario pagare l’intero importo iscritto a ruolo o la parte residua per chi ha già pagato delle quote e le somme dovute ad Equitalia a titolo di aggio per la riscossione. Alla sanatoria possono accedere tutti i ruoli emessi da uffici statali, Agenzie fiscali, regioni, province e comuni. Sono invece esclusi ruoli previdenziali (Inps), quelli relativi a dazi e tributi costituenti risorse comunitarie (Iva, aiuti di Stato) e quelli dovuti a sentenze della Corte dei Conti. La sanatoria si perfeziona con l’integrale versamento della somma in due tranche: la prima del 50% entro il 30 giugno e la seconda entro il 16 settembre. Le modalità di versamento saranno definite con un decreto del ministero dell’Economia.

Gran lavoro per Equitalia: gli agenti della riscossione dovranno informare entro il 30 maggio, mediante posta ordinaria, tutti i soggetti interessati invitandoli a sottoscrivere entro il 30 giugno un atto con il quale dichiarano di avvalersi della sanatoria versando contestualmente il 50% dell’importo dovuto. In caso di perfezionamento della sanatoria, l’agente della riscossione è automaticamente discaricato delle somme residue e contestualmente sono eliminati dalle scritture patrimoniali degli enti i crediti corrispondenti alle quote discaricate. I numeri: Equitalia, che è nata nel 2006, in media invia circa 15 milioni di cartelle all’anno. In precedenza i numeri erano leggermente più bassi. E’ ipotizzabile che dal 2000 ad ottobre 2013 ne siano state inviate oltre 170 milioni di cui circa un terzo pagate o rateizzate. I restanti due terzi sono state contestate o ignorate. Delle contestate il fisco nelle commissioni tributarie ne perde circa il 40%. E’ ipotizzabile dunque che le cartelle potenzialmente interessate siano dell’ordine di decine di milioni.

Quanto agli importi iscritti a ruolo negli ultimi 12 anni, secondo i dati del Mef, sono dell’ordine di 807 miliardi. Di questi ne sono stati incassati circa 69 mentre la cifra teorica ancora da riscuotere dopo i procedimenti di adesione o le procedure di contenzioso ammonta a 545,5 miliardi. Di questi oltre 100 mld sono riconducibili a soggetti falliti.

Da alcune analisi della Corte dei Conti emerge che nel lungo periodo, considerando cioè i ruoli emessi nel 2000, si registra una riscossione effettiva pari al 20%. Nel periodo dal 2000 a 2012 la percentuale media dei ruoli riscossi si attesta al l’11,58%. Un dato interessante è che negli ultimi anni, a fronte di una crescita costante dell’importo affidato ad Equitalia per la riscossione (si è passati dai 37,6 miliardi del 2005 ai 76,9 del 2012), si registra un calo costante della percentuale riscossa nel primo anno. Un fenomeno che si spiega in parte con la crisi economica e in parte con le significative rateazioni concesse negli ultimi anni e le modifiche.

Chi ci guadagna: i contribuenti che potrebbero trarre un significativo beneficio dalla minisanatoria sono quelli che hanno una cartella emessa molti anni fa e quelli che hanno una cartella di medio periodo ma di importo significativo. La norma infatti consente di mettersi in regola risparmiando sugli interessi di mora che scattano quando il cittadino che ha ricevuto una cartella non effettua il versamento entro i 60 giorni previsti. Il tasso di interesse viene determinato annualmente dal Mef sulla base dei tassi medi bancari attivi. Dal maggio 2013 l’interesse di mora è al 5,22%, valore abbastanza orientativo in quanto negli ultimi anni il tasso è variato tra 4,55% del 2012 e il 6,83 del 2009. Perciò avrà un sicuro vantaggio un contribuente come Maradona la cui cartella risale al 1992 e quindi ha accumulato interessi di mora per 21 anni o anche chi ha una cartella di importo rilevante emessa comunque dal alcuni anni. Vantaggi minimi invece per chi ha ricevuto la cartella nel 2013. Di fatto la norma si configura come la possibilità di beneficiare di uno slittamento del pagamento per 8 mesi. E comunque il vantaggio è bilanciato dalla necessità di rinunciare all’eventuale rateazione.

Aspetti critici: la norma, come varata dal Senato, spiega Oreste Saccone di Lef, Associazione per la legalità e l’equità fiscale, ”presenta diversi aspetti critici. Pur rivolgendosi ad una platea sterminata di contribuenti, offre significativi e apprezzabili vantaggi solo ad alcuni mirati soggetti. Costringe quindi Equitala ad un immenso lavoro per inviare le comunicazioni a tutti i contribuenti potenzialmente interessati, bloccando di fatto per tutta la prima parte del 2014 ogni attività di recupero delle somme iscritte a ruolo, Non va sottovalutato che l’invio delle comunicazioni avrà anche un costo effettivo”.

”Non è poi chiaro – aggiunge – se nella fase che va dal varo definitivo della norma all’invio delle comunicazioni le attività di esecuzione forzata viene sospesa o va avanti. Ci si potrebbe trovare di fronte a contribuenti interessati ad aderire alla sanatoria ma che per farlo devono attendere il varo del decreto del Mef con la definizione delle modalità operative. La norma nulla indica per il periodo che precede l’invio. Sempre in merito alle procedure esecutive non viene chiarito nemmeno se vengono bloccate dal momento della manifestazione della volontà di aderire alla sanatoria”.