Il mondo piange Madiba: canti, balli e lacrime in onore del padre della nazione sudafricana
Balli, canti, lacrime: a Johannesburg la folla è scesa in strada e si è riunita davanti alla casa di Nelson Mandela per rendere omaggio all’eroe della lotta contro l’apartheid, il padre della nazione sudafricana, scomparso all’età di 95 anni. Mandela è spirato circondato dai suoi familiari e dagli anziani della tribù di Thembu, cui apparteneva. E dopo l’annuncio della scomparsa di Madiba, dato in diretta televisiva dal presidente sudafricano Jacob Zuma, si sono moltiplicati i messaggi di cordoglio e i tributi dai leader di tutto il mondo. Le due figlie più giovani di Mandela, Zindzi e Zenani, sono state informate della morte del padre nel corso della proiezione a Londra in anteprima europea di un film dedicato alla vita del simbolo della lotta contro l’apartheid. Il corpo di Nelson Mandela è stato prelevato dalla sua abitazione per essere trasferito in un ospedale militare a Pretoria. Zuma ha dichiarato per domenica prossima, otto dicembre, una giornata nazionale di preghiera e riflessione che sarà osservata in chiese, moschee, templi e sinagoghe.
Martedì 10 dicembre nello stadio di Johannesburg si terrà una cerimonia ufficiale in memoria. Dopo il feretro verrà esposto per tre giorni nella camera ardente allestita nell’Unions Building, sede del governo sudafricano. I funerali di Stato si svolgeranno il prossimo 15 dicembre a Qunu, il villaggio natale dove Mandela verrà sepolto. L’African National Congress ha annunciato che verranno organizzate veglie funebri e cerimonie interreligiose in tutte le regioni e province del Paese. Da anni, segretamente, governo, forze armate e familiari lavoravano nei minimi dettagli ai piani per i funerali di Mandela che si preannunciano come i più imponenti della storia, con un partecipazione che potrebbe superare quella per le esequie di Giovanni Paolo II, nel 2005, con due milioni di persone.
“Il paese ha perso il proprio padre”, ha detto l’arcivescovo Desmond Tutu nel corso di una messa celebrata a Città del Capo. I sudafricani dovrebbero fare a Mandela il regalo di un paese unito, ha dichiarato il religioso anglicano, ex attivista anti apartheid, anche lui premio Nobel per la pace, nel corso della cerimonia cui hanno preso parte centinaia di persone. Lavorare con Mandela è stato “un onore”, ha dichiarato Frederik Willem de Klerk, suo predecessore alla presidenza del Sudafrica, suo avversario politico e covincitore del premio Nobel per la pace. “Anche se eravamo oppositori politici e anche se le nostre relazioni erano spesso burrascose fummo sempre capaci di intenderci nei momenti critici per risolvere le numerose crisi che sorsero nel corso del processo negoziale”.
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