X Factor, Michele il piu’ votato: “La vittoria la dedico a me stesso, credevo di crollare invece sono riuscito ad arrivare fin qui”
”Credevo che la timidezza mi avrebbe bloccato subito, invece sono riuscito ad arrivare fin qui: incredibile”. Michele Bravi è il vincitore di XFactor 7. Il ‘tesorino’ di Morgan, occhi bassi, si racconta all’indomani della vittoria dopo aver dormito solo un’ora e mezzo: “E’ tutto issimo – dice il quasi 19enne (compirà gli anni il 19 dicembre) di Città di Castello- sono contentissimo, è tutto bellissimo”. Non sa se è pronto per le tante fan che lo stanno aspettando fuori, ma sa cosa vuole fare: “Andrò all’università, farò filosofia. Perché ci deve essere una ricerca conoscitiva per fare musica”. La musica, la sua grande passione, coltivata nella sua cameretta: “Mi è mancata come chiaramente mi è mancata tutta la mia quotidianità”.
Michele è stato il più votato della terza puntata e da lì il suo percorso è stato tutto in discesa fino alla vittoria di giovedì: “Ho sentito che qualcosa stava cambiando quando Morgan mi ha dato il suo brano da cantare. Per me c’è stata una svolta, anche perché sentivo una grande responsabilità”. Morgan, che è stato “fondamentale, anche per l’attenzione di Tiziano Ferro nei miei confronti, secondo me – afferma – è riuscito a farmi fare sempre cose nuove: forse è questo il suo segreto come coach”. Momenti di tensione, ammette, ci sono stati: “A volte non capivo appieno le sue scelte musicali. Un momento difficile, di capocciata, è stato quando mi ha affidato quel brano di Jimi Hendrix. Io ero molto scettico, ho avuto proprio paura in realtà. Credo che lì lui abbia davvero osato. Ecco qui c’è stata la capocciata”.
Anche se il ‘brano della discordia’ Michele forse non lo sentiva tanto nelle sue corde, non è che sappia davvero quale sia la sua dimensione musicale: “Devo ancora trovarla, forse con il mio primo album sarà più chiaro. Io punto a raggiungere un suono mio, voglio essere riconoscibile come Janis Joplin o Amy Winehouse”. ”Prima di salire sul palco di XFactor – racconta il neovincitore del talent show di casa Sky – facevo delle serate in cui puntavo soprattutto sulla voce che forse è il mio XFactor. Accompagnato solo da un piano, cantavo soprattutto brani di cantautori italiani ma anche Bob Dylan ad esempio. Erano delle serate un po’ svenate, mi dicevano!” Fossati, Gino Paoli con De Andrè e Tenco sono i suoi cantautori preferiti. Il suo obiettivo è trovare un compromesso tra ciò che vuole il pubblico e ciò che piace a lui: “Ma aspetto il primo album per capire la direzione. Ho dei miei brani sui quali mi piacerebbe lavorare, ma sui quali so che c’è tanto da lavorare”. Sanremo? “Be’ -dice – di certo non ci sputerei sopra. Ma ritengo che per andarci dovrei avere davvero un brano forte, perché sarei davvero uno stupido a giocarmi un palco del genere, forse il più importante in Italia, con qualcosa di mediocre. Farei la figura del cretino”.
Dice di essere prepotente (“Quello che è mio è mio”), disilluso talvolta e scaramantico: “Ho una valigia piena di roba che mi porto dietro. Dentro ci sta dai ferri di cavallo ai pupazzetti che mi ha regalato mia sorella ai sacchetti di sale”. Tornando alla finale, dice: “E’ stato un vero e proprio concerto, un regalo per me. E il duetto con Giorgia: Davvero un gran bel momento”. E Tiziano Ferro? “Mi è venuto a trovare dopo la finale, ma non abbiamo parlato di collaborazioni: abbiamo solo festeggiato”. Ma a chi la dedica questa vittoria il tesorino? “A me stesso, scusate. Credevo di crollare subito e invece sono riuscito ad arrivare fin qui”.
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