Dalla tassazione casa, agli affitti d’oro al Salva Roma, Letta all’ultimo banco di prova 2013

Dalla tassazione casa, agli affitti d’oro al Salva Roma, Letta all’ultimo banco di prova 2013

Dalla messa in sicurezza dei conti del Comune di Roma agli affitti d’oro dei palazzi della politica, il governo alla prova del decreto ‘Milleproroghe’ che approda domani sul tavolo del Consiglio dei Ministri. La riunione, convocata a Palazzo Chigi per le ore 10.30, dovrà varare il provvedimento che come annunciato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschiniregolerà “le sole situazioni indifferibili, a cominciare dalle norme sulla base delle quali il Comune di Roma ha approvato il proprio bilancio”. Nello stesso decreto proroghe “sarà contenuta la correzione, annunciata in Parlamento, alla norma relativa agli affitti di immobili da parte della pubblica amministrazione”.

Nel decreto ‘Milleproroghe’ confluiscono così le misure al centro delle polemiche. Domani, infatti, il governo dovrà ‘rimediare’ alla decadenza del dl Salva-Roma, ritirato dal governo in seguito ai rilievi del Quirinale. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, durante un colloquio con il premier Enrico Letta, aveva espresso perplessità sui numerosi emendamenti che il Parlamento ha introdotto nel testo facendo perdere di vista lo scopo principale del provvedimento, ovvero sanare il bilancio del Comune di Roma. Il Salva-Roma aveva incassato la fiducia alla Camera

Nel dl entrerà anche la misura per bloccare gli affitti d’oro delle pubbliche amministrazioni nel mirino dei Cinque Stelle. E ancora la proroga del congelamento degli adempimenti fiscali per le zone alluvionate della Sardegna. Tassazione della casa. Ancora in sospeso poi c’è la revisione delle aliquote Tasi per i Comuni. Si tratta del provvedimento annunciato dal ministro per gli Affari regionali Delrio in cui sarà rivista la flessibilità delle aliquote per le detrazioni alle famiglie: oltre ai 500 milioni, previsti dalla legge di stabilità, saranno stanziate altre risorse per arrivare, complessivamente, a 1,2-1,3 miliardi. In attesa delle decisioni di palazzo Chigi, Camera e Senato sono state convocate rispettivamente per il 27 e il 28 dicembre.