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Le tre mosse di Renzi per sfidare Grillo su legge elettorale e tagli ai costi della politica

Le tre mosse di Renzi per sfidare Grillo su legge elettorale e tagli ai costi della politica

Matteo Renzi accelera sulla riforma della legge elettorale. In una lettera inviata a tutti i segretari di partito e riportata nella sua enews, il segretario dem annuncia che “la settimana prossima il Pd sarà a totale disposizione dei singoli partiti per incontri bilaterali che aiutino a precisare, approfondire, modificare la proposta migliore”. Nella missiva, riportata nero su bianco anche sulla sua enews, Renzi propone “tre possibili soluzioni alle altre forze politiche sulla legge elettorale”.

”Sulla politica nazionale – scrive Renzi – penso che sia inutile aspettare le stanche liturgie di sempre, i tavoli, le riunioni di coalizione. Credo sia maturo il tempo di lanciare in modo chiaro e trasparente le nostre proposte perché le altre forze politiche ci dicano la loro. Qualcuno mi ha detto ‘Scusa Matteo, ti abbiamo votato l’8 dicembre e non hai ancora abolito il Senato e nemmeno hai cambiato la legge elettorale’. Hanno ragione loro”.

”Perché il mandato delle primarie dell’8 dicembre – sottolinea il leader del Pd – è fortissimo e non accetta compromessi: subito una legge elettorale seria, riforma della politica con tagli per un miliardo di euro, provvedimenti immediati sul lavoro perché torni un briciolo di speranza nel futuro dell’Italia. Bene, allora tiriamo giù le carte. Mi hanno detto: ‘Matteo almeno aspetta il ponte. Fino all’Epifania stai fermo’. Non scherziamo! Sono vent’anni che la classe politica sta facendo il ponte. Partiamo dai”.

Ed ecco le tre proposte su cui, assicura Renzi, il Pd è pronto a chiudere: “Riforma sul modello della legge elettorale spagnola. Divisione del territorio in 118 piccole circoscrizioni con attribuzione alla lista vincente di un premio di maggioranza del 15% (92 seggi). Ciascuna circoscrizione elegge un minimo di quattro e un massimo di cinque deputati. Soglia di sbarramento al 5%; Riforma sul modello della legge Mattarella rivisitata. 475 collegi uninominali e assegnazione del 25% dei collegi restanti attraverso l’attribuzione di un premio di maggioranza del 15% e di un diritto di tribuna pari al 10% del totale dei collegi; Riforma sul modello del doppio turno di coalizione dei sindaci. Chi vince prende il 60% dei seggi e i restanti sono divisi proporzionalmente tra i perdenti. Possibile sia un sistema con liste corte bloccate, con preferenze, o con collegi. Soglia di sbarramento al 5%”.

”Il Pd – continua il leader del partito – è pronto a recepire suggerimenti, stimoli, critiche su ciascuna di queste tre proposte. Ma chiediamo certezza dei tempi e trasparenza nel percorso: la politica non può più fare passi falsi. Nella prossima settimana sarà nostra cura chiedere appuntamenti bilaterali a chi di voi sarà disponibile a incontrarsi. L’obiettivo sarà capire in modo semplice e trasparente se esiste la possibilità di chiudere rapidamente un accordo istituzionale. Non servono molti giri di parole: volendo, in qualche ora si chiude tutto. Volendo, però. E il Pd dimostra di volerlo nel momento in cui non si attesta su una sola posizione secca, prendere o lasciare, che sarebbe irrispettosa delle altre forze politiche, ma apre a più possibilità chiedendo solo di non perdere neanche un minuto”.

Nella sua enews Renzi scrive anche che nel patto di coalizione il Pd chiederà “che ci sia un capitolo Diritti Civili che comprenda le modifiche alla Bossi Fini, le unioni civili per persone dello stesso sesso, la legge sulla cooperazione internazionale, i provvedimenti per le famiglie e una disciplina più efficace delle adozioni”Renzi incontrerà i senatori del Pd il 14 gennaio e il 16 gennaio è convocata la Direzione del partito. ”Ho chiesto – scrive – al presidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda, di incontrare i senatori il prossimo 14 gennaio così ci parliamo in faccia, senza troppi giri di parole, circa la necessaria trasformazione del Senato in Camera delle Autonomie e quindi la cancellazione di incarichi elettivi e retribuiti in Senato. E la Direzione del Pd sarà convocata per il 16 gennaio. In quella sede mostreremo anche come vogliamo procedere per il Jobs Act che è un documento molto più articolato di quello che si è letto fino ad oggi”. Mentre la prima segreteria del 2014 per il vertice del Pd si terrà sabato prossimo, 4 gennaio, a Firenze.

Il leader del partito torna poi sulla legge elettorale nel corso di una conferenza stampa nel capoluogo fiorentino. “Sono convinto, e ci auguriamo, che il Pd possa vincere con tutte e tre le proposte, però si vince se si hanno soprattutto idee credibili e interessanti per gli italiani – scandisce – In questo momento superiamo la logica della nostra proposta preferita. Tutti abbiamo una proposta preferita, ma oggi diamo un contributo per superare l’incartamento degli ultimi vent’anni”.

“La deadline – spiega – è quella che ha fissato la Camera, che sta affrontando questa riforma e che deve andare in commissione Affari istituzionali con un testo da presentare alla fine di gennaio e poi andare in aula la prima settimana di febbraio. Spero che si possano rispettare questi tempi”.