Decreto svuotacarceri, Lega occupa al Senato gli uffici di Grasso contro la cancellazione del reato di immigrazione clandestina
Ostruzionismo nell’aula del Senato e occupazione degli uffici di Piero Grasso, poi smentita dallo staff del presidente di Palazzo Madama. E’ la battaglia messa in atto dalla Lega contro il decreto sulle pene alternative al carcere, ribattezzato ‘svuotacarceri’, che prevede anche lacancellazione del reato di immigrazione clandestina. In mattinata i senatori leghisti hanno occupato gli uffici del presidente dell’assemblea di Palazzo Madama per protestare contro l’inversione dell’ordine del giorno dei lavori in aula, che ha visto l’esame del decreto ‘svuotacarceri’ prendere il posto del dibattito sull’abusivismo in Campania.
Battagliero il capogruppo della Lega al Senato Massimo Bitonci che aveva promesso un’occupazione a oltranza. ‘’Anzi, ho chiesto anche un cambio di biancheria perché siamo pronti a passare qui anche la notte…e se verranno i carabinieri ad arrestarmi, mi dichiarerò prigioniero politico…”. Per Bitonci la decisione di invertire l’odg dei lavori ”è stata una decisione molto grave. Hanno voluto forzare la mano, con arroganza, senza avere il minimo rispetto per le opposizioni”. Diversa la versione che arriva dalla vice presidente del Senato Valeria Fedeli, secondo la quale i questori ”hanno verificato personalmente che non è in corso alcuna occupazione degli uffici”. Quanto ai motivi che hanno portato alla protesta, in una nota Fedeli sottolinea che “l’Assemblea del Senato questa mattina ha ripreso l’esame del disegno di legge sulle pene alternative al carcere, come previsto dal calendario approvato mercoledì scorso anche dal Gruppo della Lega Nord”.
Plaude al blitz dei senatori, il segretario della Lega Matteo Salvini. “La Lega nord, da sola, blocca il Senato per protestare contro la schifosa legge svuota-carceri e salva-delinquenti – scrive su facebook – Bene, arrendersi mai! Sabato mobilitazione popolare fuori da 30 carceri. Le persone da aiutare stanno fuori, non dentro le galere!”. Nella polemica interviene lo stesso presidente del Senato, Grasso (o più precisamente il suo staff) che verso ora di pranzo twitta la foto del suo ufficio, vuoto e senza senatori leghisti dentro. ”Foto delle ore 13.00 – L’ufficio del presidente del Senato”, si legge nella didascalia che accompagna l’immagine.
Dopo una mattinata di fuoco, la capigruppo di Palazzo Madama decide di rinviare a martedì l’esame del provvedimento sulle pene alternative al carcere. Un rinvio rivendicato come ‘’nostra vittoria’’ dal leghista Bitonci. Resta intanto nel mirino il ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge . .Non solo la Lega non si scusa per aver pubblicato sulla ‘Padania’ tutti gli appuntamenti del ministro ma insiste nell’attaccarla. “Il ministro Kyenge è pagato dagli italiani e si occupa solo di stranieri, con battaglie come quella di riservare una quota posti lavoro ai cittadini stranieri”, dice il segretario del Carroccio Matteo Salvini, ospite de ‘La telefonata’ di Maurizio Belpietro su Canale5. ”Sono proposte che vanno contro gli italiani, contro i disoccupati e gli esodati italiani. E a questo ministro gli pagano lo stipendio. Questo è il problema”.
Salvini definisce “una follia” l’ipotesi di mettere fuori legge la Lega e sequestrare La Padania: “il giornale della Lega pubblica l’agenda pubblica degli appuntamenti pubblici di un ministro pubblico pagato dai cittadini italiani. Di Berlusconi abbiamo letto tutto, la vita privata, i giorni, le notti: quella era considerata libera informazione. Noi, evidentemente, abbiamo toccato un nervo scoperto, perché la sinistra non sopporta l’opposizione e il governo è nervoso perché su lavoro, che per noi e’ la priorita’, non sta facendo niente. Non è razzismo condurre una battaglia politica affinché prima di aprire le frontiere si dia lavoro ai disoccupati italiani”.
Quanto all’abolizione del reato di clandestinita’, Salvini ribadisce con forza il no della Lega: “non ha funzionato semplicemente perche’ la legge non viene applicata. Esiste in tutto il mondo, nel mondo civile esiste e funziona, da noi si sono cercati mille e uno cavilli da parte della magistratura per non applicarla”.
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