Processo Maro’: udienza per trasferire il caso rinviata al 3 febbraio. Il ministro Mauro: “Dopo due anni non ci sono ancora le accuse”
L’udienza di giovedì per la richiesta della Nia, la polizia investigativa indiana, di trasferire il caso di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre sotto la tutela del tribunale speciale di Nuova Delhi è stata rinviata al 25 febbraio, in attesa dell’udienza della Corte Suprema del 3 febbraio. Lo confermano all’Adnkronos fonti vicine al caso.
“Non siamo affatto sorpresi dal rinvio” ha detto l’inviato speciale del governo Staffan De Mistura ha commentato la notizia del rinvio, definito “auspicabile, perché riteniamo importante la risposta che dovrebbe darci il 3 febbraio la Corte Suprema alla nostra petizione del 13 gennaio”. De Mistura partirà per Delhi il primo febbraio.
Intanto, secondo quanto riportato dall”Indian Express’, il governo indiano ha chiesto al ministero della Giustizia di rivedere il suo parere che la Sua Act, la legge antipirateria che prevede anche la pena di morte in caso di omicidi, possa essere invocata nel caso dei due maro’ Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Al dicastero è stato chiesto di prendere in considerazione il fatto che la Sua Act è stata inquadrata per affrontare terrorismo e pirateria e non si applica all’uccisione dei pescatori.
Fonti del ministero della Giustizia hanno detto che all’attorney general verrà chiesto di riconsiderare la sua opinione alla luce di questo punto. “Il suo parere – ha detto la fonte – sarà esaminato dal ministro della giustizia a differenza dell’ultima volta”. Alcuni funzionari del dicastero non hanno voluto confermare la notizia, ma hanno riferito che “il governo sta ancora valutando le azioni da prendere in futuro a causa delle ramificazioni internazionali”. Proprio oggi è previsto che i due fucilieri di Marina si presentino davanti a un giudice di Delhi.
“La sostanza è che, dopo due anni, non ci sono ancora le accuse. Dopo due anni noi insistiamo nel dire, come è giusto, che i nostri fucilieri sono innocenti e che qualcun altro deve provare il contrario”. Così ilministro della Difesa, Mario Mauro. “Dopo due anni – ha proseguito – pensiamo ancora di più che i fucilieri debbano rientrare a casa. E nel rientrare debbono da qui poter seguire gli sviluppi di questa indagine, se e quando questa indagine produrrà risultati. Questa è la posizione del governo italiano ed è una posizione molto ferma e netta – ha evidenziato Mauro – anche con la consapevolezza di avere alle spalle un Parlamento che ha sostenuto questa missione parlamentare di indubbia importanza per la nazione intera”. Mauro ha precisato che “l’udienza che si teneva oggi (e che è stata rinviata ndr) non è quella della Corte suprema ma di quella corte che deve prendere in considerazione la richiesta fatta dalla Nia (polizia indiana ndr) che venga affidata a quel tribunale la custodia dei nostri fucilieri di Marina che oggi è in carico alla Corte suprema. Evidentemente il giudice, sapendo che la Corte suprema si deve pronunciare ha preferito rinviare i termini dell’udienza in modo da poter valutare la volontà della Corte suprema”.
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