Processo Meredith, il ministro Cancellieri dispone accertamenti sulle dichiarazioni del presidente della corte d’appello Nencini
Il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, ”ha chiesto all’Ispettorato generale del Ministero accertamenti preliminari” sulle dichiarazioni alla stampa dal Presidente della Corte d’Assise d’appello di Firenze, Alessandro Nencini, relative alla sentenza del processo bis sull’omicidio di Meredith Kercher. Lo comunica una nota del ministero. Sempre di oggi è la richiesta di quattro consiglieri laici di centrodestra, nonché della prima commissione del Consiglio Superiore della Magistratura che, con voto unanime, ha chiesto al Comitato di presidenza l’apertura di una pratica a carico di Nencini per valutare se ci siano gli estremi per il suo trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale o funzionale. La prossima riunione del comitato di presidenza è fissata per mercoledì.
Con le interviste, rilasciate all’indomani della sentenza del processo d’Appello bis sulla morte di Meredith Kercher, scrivono i consiglieri laici di centrodestra, ”oltre a mettere in pratica un comportamento probabilmente rilevante sul piano disciplinare, il dottor Nencini potrebbe aver rivelato una grave carenza d’imparzialità nell’esercizio delle proprie funzioni”. Un comportamento che i consiglieri giudicano ”rilevante” anche sul piano dell’applicazione della legge ”che prevede il trasferimento d’ufficio del magistrato quando costui, per qualsiasi causa indipendente da sua colpa, non può, nella sede occupata, svolgere le proprie funzioni con piena indipendenza e imparzialità”.
Intanto gli avvocati di Raffaele Sollecito, dopo la riunione nello studio capitolino di Giulia Bongiorno, hanno annunciato che faranno “un esposto al Csm e agli organi competenti per quanto attiene il profilo disciplinare per la conferma stampa tenuta dal presidente della Corte d’Assise d’Appello di Firenze, Alessandro Nencini, all’indomani della sentenza di condanna”. L’avvocato Luca Maori annuncia anche che “stiamo valutando altre iniziative che al momento non intendiamo rivelare e che devono essere ancora messe in cantiere”. A Roma c’era anche Raffaele Sollecito, che si è detto “allibito da quello che è successo”.
In un colloquio con ‘La Stampa’ Sollecito sul presidente della Corte d’Assise d’Appello di Firenze dice: “Trovo sconcertanti le considerazioni del presidente della Corte. E poi, se davvero le mie dichiarazioni avrebbero potuto cambiare il corso del processo perché nessuno ha avvertito l’esigenza di interrogarmi?”. Sollecito nega inoltre l’intenzione di fuggire. “Scappare? Non ci crederà, ma io l’altra sera credevo nell’assoluzione. Se avessi voluto far perdere le mie tracce non mi sarei ridotto all’ultimo minuto, l’avrei fatto una volta uscito dal carcere. Io invece sto combattendo per la verità e lo farò con tutte le mie forze”.
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