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Bullismo a Bologna, lascia la ragazza e i suoi amici lo pestano a sangue. Ragazzo di 17 anni in gravi condizioni

Uno studente di 17 anni ripetutamente picchiato a scuola, costretto ad andare al pronto soccorso per infrazioni allo zigomo e alle costole. Picchiato nel cortile, atteso come in un agguato all’entrata, colpito all’uscita e minacciato con messaggi di morte su Ask.fm, lo stesso social network che era già stato il canale per gli scontri tra due bande di adolescenti a Bologna, chiamate Bolobene e Bolofeccia, dei mesi scorsi. Un caso,riportato da Repubblica.it, sul quale stanno indagando i carabinieri, che hanno già identificato tre minorenni aggressori, di un istituto tecnico. La vittima, che si è rivolta all’avvocatessa Chiara Rinaldi, frequenta un liceo ed è colpevole solo di aver avuto una brusca rottura con una sedicenne, amica dei ragazzi dell’istituto tecnico. Un addio fatto di recriminazioni reciproche, come spesso anche tra adolescenti. Ma non capita spesso che da questo si arrivi alla vendetta fisica.

“Non mi sarei mai immaginata una cosa del genere – racconta la madre del ragazzo -. Stiamo vivendo un incubo e io sono a pezzi. Mio figlio non vuole più frequentare quella scuola, dove è diventato un facile bersaglio di un gruppo di studenti dell’istituto tecnico, italiani, albanesi e romeni. Dobbiamo portarlo a scuola e andarlo a riprendere e questo lui non lo sopporta più. Anche quando esce per andare a scuola guida, dobbiamo accompagnarlo. Tutto l’ordine delle nostre giornate è stato sconvolto”.

Un ennesimo caso di bullismo violento, tre aggressioni avvenute in successione nei giorni scorsi, che dimostrano un’osticapita nata volontà di vendetta andata a segno. La prima volta un gruppo, secondo al denuncia di oltre dieci ragazzi, ha atteso il liceale all’uscita, all’una e un quarto. Lo hanno circondato, sbattuto contro un muro, colpito con calci e pugni in faccia e al fianco, procurando l’incrinatura di costole e un’infrazione allo zigomo. Un pestaggio che ha costretto l’aggredito ad andare al pronto soccorso. Ma non era finita. Il giorno dopo, la banda cerca di aggredire il liceale all’entrata, non ci riesce e ritenta all’ora di ricreazione in cortile: “Lo colpiscono ancora, ma una bidella lo fa rientrare in fretta e poi la responsabile dell’istituto lo fa uscire da una porta secondaria. Di nuovo lo portiamo al pronto soccorso”, ricorda la madre.