Governo in bilico, Renzi al posto di Letta? Napolitano secco: “La decisione al Pd”
“La batteria e’ scarica? Decidiamo se va ricaricata o cambiata”. Matteo Renzi, secondo abitudine, ha aperto la giornata di mattino presto alla riunione del gruppo del Pd della Camera mettendo subito al centro la questione della durata del governo guidato da Enrico Letta.
Intanto il presidente del Consiglio, sempre stamattina, è salito al Quirinale per quello che è stato definito come “un rapido incontro con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per metterlo al corrente di questioni urgenti di governo prima della partenza del capo dello Stato per Lisbona”. Si tratta, come è evidente, di ore decisive per le sorti dell’esecutivo che vengono vissute in uno scenario in cui le possibili vie da percorrere sono ormai ridotte a due: un nuovo governo Letta o una staffetta tra l’attuale inquilino di palazzo Chigi e il segretario del Pd. Sempre all’assemblea dei deputati, Renzi è tornato sui temi che va ripetendo da qualche tempo. “Non c’e’ un problema tra il Pd e il governo. Siamo stati assolutamente leali”, ha spiegato. “Il Pd -ha aggiunto- ha sempre aiutato e non ci sono problemi caratteriali. Il tema e’ tutto e solo politico”. Il leader ‘dem’, quindi, ha deciso di anticipare la Direzione del Pd sulle sorti del governo a giovedì prossimo: “La domanda e’: il governo cosi’ com’e’ aiuta il percorso delle riforme o no? questo e’ il tema -ha spiegato-. Giovedi’ nelle forme che decideremo con il presidente del Consiglio, approfondiremo la discussione sul governo”.
Il premier, da parte sua, ha continuato a indicare con chiarezza una prospettiva di lavoro secondo i tempi previsti in precedenza: “Abbiamo tutti gli occhi puntati sugli obiettivi da raggiungere e per questo, nelle prossime ore, proporro’ un patto di coalizione tra tutti i partiti di governo”, ha annunciato durante la sua visita al padiglione della Bit di Rho-Pero. Letta ha spiegato di aver parlato con Napolitano stamattina “delle prospettive del governo” ed ha sottolineato ancora: “Presenteremo un programma convincente che convincera’ tutti i partiti che sostengono il governo, anche il Pd”.
In serata Napolitano fa sapere che la partita si gioca in casa Pd. “Mi pare che la parola ora sia al Pd”. E’ la risposta, riportata da Sky Tg24, del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ai giornalisti che in Portogallo gli chiedono delle sorti del Governo. “Ieri – ha aggiunto – ho visto Renzi e oggi con Letta abbiamo parlato rapidamente delle questioni che sono all’ordine del giorno del governo”.
La discussione sul futuro del governo si fa sempre più accesa anche a partire dagli stessi alleati di maggioranza. “Ho sentito Letta e gli ho detto che siamo pronti ad andare avanti. Ma gli ho anche detto che questa stessa disponibilita’ la deve ottenere dal Pd”, ha spiegato il vicepremier Angelino Alfano sollecitando: “Il Pd dica con chiarezza se intende continuare a sostenere o meno il governo Letta. Se il Pd non da’ una appassionata e sincera disponibilita’ a rilanciare l’azione del governo, allora si complica un po’ la situazione”.
Il vice premier ha aggiunto: “Noi siamo pronti alla ripartenza” ma “serve un governo forte”, è per questo che “il Pd deve dire cosa vuole fare. Noi abbiamo le idee chiare. E siamo gia’ contenti del fatto che il Partito democratico abbia gia’ detto che non decidera’ sul da farsi il 20 ma il 13. Ecco, noi pensiamo che dopodomani occorra sentire parole definitive. Gli italiani devono sapere che cosa intenda fare il Partito democratico”.
La presa di posizione più netta, però, è arrivata da Scelta civica: “Enrico Letta e’ uomo di grande esperienza e sensibilita’ istituzionale. Sono sicuro che lui per primo comprenda l’esigenza di voltare pagina davvero, aprendo una nuova fase della storia politica di questo paese e arrivando rapidamente ad un nuovo governo che sia guidato anche da un’altra personalita’”, ha detto il capogruppo alla Camera Andrea Romano. “Auspico quindi che Letta mostri quella generosita’ che ha sempre dimostrato nella sua carriera politica, favorendo l’apertura di questa nuova fase anche con la messa a disposizione del proprio ruolo”, ha aggiunto Romano.
Sempre per Scelta civica, il segretario Stefani Giannini ha poi spiegato: “E’ arrivato il momento di decidere per il bene del Paese, mettendo in agenda le vere priorita’, rinnovando radicalmente la squadra di governo e indicando soluzioni concrete che devono essere alla base di una vera stagione di riforme. Solo a queste condizioni e, soprattutto, solo con l’avallo chiaro e convinto del Partito democratico riterremo possibile l’inizio di quella fase costituente di cui il Paese ha drammatico bisogno”. Intanto, però, l’ipotesi ‘staffetta’ agita anche i partiti di opposizione e nello specifico il Movimento 5 stelle e in particolare i ‘ribelli’ del movimento: “Ora o mai piu’. Questi sono giorni decisivi, ma bisogna attendere e vedere cosa fa Renzi, tutto sta al segretario dem”, ha spiegato un senatore dissidente del M5S. Al centro ci sono i senatori ‘malpancisti’ del M5S: “Ormai si stanno organizzando per conto loro -confida un senatore- hanno anche un ufficio stampa, curano da soli la loro comunicazione”. I nomi sarebbero sempre gli stessi: Lorenzo Battista, Luis Alberto Orellana, Francesco Campanella, Laura Bignami, Monica Casaletto quelli piu’ in vista. “Casaleggio si e’ incattivito, e’ un periodo difficile, qualcuno e’ nervoso”, ha ironizzato il senatore Battista.
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