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Il Pd offre a Letta l’Economia (poi smentita) in cambio della resa.Casaleggio:”elezioni subito”

Il Pd offre a Letta l’Economia (poi smentita) in cambio della resa.Casaleggio:”elezioni subito”

Secondo Casaleggio “Dovrebbero esserci le elezioni“. Il cofondatore del M5S, risponde così ai cronisti che gli chiedono un commento su un eventuale governo Renzi. Casaleggio è giunto a Montecitorio per incontrare i Parlamentari stellati.
Meglio un Letta bis o un Renzi I? “Qualunque cosa va decisa in Parlamento. Il Parlamento è sovrano“, aggiunge il guru de 5stelle.
Ci sono sette dissidenti 5 stelle che sarebbero pronti a votare per un governo Renzi? “Io non li conosco. Comunque, ognuno prende le sue decisioni”,dice il cofondatore del M5S.

Matteo Renzi

Si riunisce oggi alle 15 la direzione del Pd per discutere il futuro del governo Letta che già ha fatto sapere di non acconsente alla staffetta con Matteo Renzi. Il premier presenta infatti il suo programma di governo ‘Impegno Italia‘ e chiede alla maggioranza di pronunciarsi su quello, perché “i governi possono nascere” solo in Parlamento. Ma soprattutto, sfida il sindaco a “dire che cosa vuole”. A sfiduciarlo apertamente, se davvero intende andare fino in fondo e prendere il suo posto. Ed è quello che Renzi potrebbe fare oggi, davanti alla direzione del Pd: “In streaming, a viso aperto“. Anche se al Nazareno molti sperano che all’ultimo si riesca ad evitare un esito “cruento”. Si gioca tutta nel Pd la partita del governo. Lo ha detto martedì Giorgio Napolitano, che tornerà al Quirinale in nottata dal Portogallo. Ma da Lisbona avverte che non si può “indebolire” la “fiducia faticosamente riguadagnata” con il “riaccendersi di timori sulla risolutezza a proseguire sulla strada delle riforme e della responsabilità“. Ed è per questo che a chi gli domanda di possibili elezioni anticipate, il capo dello Stato risponde lapidario: “Non diciamo sciocchezze”. Del resto non è di elezioni, ma della possibile staffetta tra Renzi e Letta che si discute. Segretario ed ex vicesegretario Pd si vedono a metà mattinata, a Palazzo Chigi, dove Renzi arriva a bordo di una Smart. Il colloquio dura oltre un’ora. E al termine, se al Nazareno lo definiscono “positivo”, dal governo fanno sapere che le posizioni restano invariate. E infatti in serata Letta si presenta in conferenza stampa e dichiara che non ha intenzione di farsi da parte. “Ognuno deve pronunciarsi e dire che cosa vuole, specie chi vuole venire al posto mio”, sfida a viso aperto Renzi. Poi snocciola il suo programma di governo, Impegno Italia, cui non pone data di scadenza. E spiega che se lo presenta solo ora è perché il Pd gli aveva chiesto di attendere la legge elettorale. “E io sono un uomo del Pd. Rispetto le regole e gli impegni presi”. Letta chiede ai partiti della maggioranza di pronunciarsi sul suo governo. Il Nuovo centrodestra di Alfano, così come Scelta civica e i Popolari per l’Italia non si sbilanciano, in attesa di conoscere l’esito della partita dem. Ma sarebbero già pronti a smarcarsi da Letta e stringere una nuova alleanza con Renzi. Che potrebbe provare anche a conquistare il sostegno di Sel, anche se Nichi Vendola bolla come “fantascienza” l’ipotesi di una convivenza nell’esecutivo con il centrodestra di Giovanardi. “Quello che devo dire, lo dirò in direzione. In streaming, a viso aperto”, scrive su Twitter Renzi. Ma il braccio di ferro fratricida porta la tensione alle stelle nel Pd. Tant’è che nel pomeriggio a un certo punto si fa largo la voce che il “rottamatore” possa rinunciare ad affondare il colpo. “Se Letta ci dice che c’è un rilancio siamo tutti contenti“, dice Ivan Scalfarotto, che è tra i tanti deputati renziani e membri della segreteria che nel pomeriggio fanno staffetta nella sede del partito, dov’è il segretario. Ma in serata, le dichiarazioni si fanno di tutt’altro tenore. “Letta dimostra che il suo obiettivo è restare al governo. Ma non basta il tirare a campare”, è durissimo il renziano Ernesto Carbone. Il rilancio di Letta non sembra convincere neanche la minoranza Pd, che auspica la staffetta con Renzi da giorni. Gianni Cuperlo esprime “grande preoccupazione per la piega che ha assunto il confronto interno al partito“. “Lo scontro fra Letta e Renzi assomiglia a uno scontro di potere, la direzione – pronostica Pippo Civatirischia di trasformarsi in un western“.