Ndrangheta, eseguiti numerosi arresti. Catturato il giudice Giancarlo Giusti
Sono sette le ordinanze di custodia cautelare eseguite dalla Polizia di Stato di Reggio Calabria, al termine di un complessa indagine coordinata dalla Procura Distrettuale di Catanzaro, eseguite nei confronti di soggetti contigui alla cosca Bellocco, operante nella Piana di Gioia Tauro, ritenuti responsabili, a vario titolo, di corruzione in atti giudiziari aggravata dall’art.7 della legge 203/91 e concorso esterno in associazione mafiosa. Lo riferisce una nota della Polizia di Stato.
Tra i soggetti colpiti dal provvedimento restrittivo figura anche un magistrato, attualmente sospeso dalle funzioni, in quanto coinvolto in una precedente vicenda giudiziaria. Si tratta di Giancarlo Giusti che all’epoca dei fatti era magistrato del Riesame di Reggio Calabria. 47 anni, era già ai domiciliari perché arrestato nel marzo del 2012 nell’ambito di un’operazione della Dda di Milano e condannato, nel settembre del 2012, a quattro anni di reclusione con l’accusa di corruzione in atti giudiziari.
Giusti, dopo la sentenza, tentò il suicidio in carcere ma venne salvato e qualche mese più tardi ha ottenuto i domiciliari per motivi di salute. Il magistrato ha prestato servizio sia al Tribunale di Reggio Calabria sia a quello di Palmi. In quell’occasione era stato accusato di avere accettato viaggi a Milano ed escort pagate da Giulio Lampada, condannato in primo grado a sedici anni di reclusione e considerato imprenditore e personaggio di vertice della famiglia omonima.
Tra i soggetti colpiti dal provvedimento restrittivo figura anche un magistrato, attualmente sospeso dalle funzioni, in quanto coinvolto in una precedente vicenda giudiziaria. Si tratta di Giancarlo Giusti che all’epoca dei fatti era magistrato del Riesame di Reggio Calabria. 47 anni, era già ai domiciliari perché arrestato nel marzo del 2012 nell’ambito di un’operazione della Dda di Milano e condannato, nel settembre del 2012, a quattro anni di reclusione con l’accusa di corruzione in atti giudiziari.
Giusti, dopo la sentenza, tentò il suicidio in carcere ma venne salvato e qualche mese più tardi ha ottenuto i domiciliari per motivi di salute. Il magistrato ha prestato servizio sia al Tribunale di Reggio Calabria sia a quello di Palmi. In quell’occasione era stato accusato di avere accettato viaggi a Milano ed escort pagate da Giulio Lampada, condannato in primo grado a sedici anni di reclusione e considerato imprenditore e personaggio di vertice della famiglia omonima.
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