Caso Marò, dopo due anni ennesimo rinvio della Corte suprema indiana. La rabbia di Emma Bonino: fa tornare l’ambasciatore
Si complica sempre di più la situazione di Salvatore Latorre e Massimiliano Girone.
Il degli Esteri italiano, Emma Bonino, dopo l’ennesimo rinvio della Corte suprema indiano sul caso dei due marò ha annunciato: “Il governo italiano ha disposto l’immediato richiamo a Roma per consultazioni dell’ambasciatore a New Delhi, Daniele Mancini“.
In una nota del ministro si legge poi: “A fronte dell’ulteriore, inaccettabile rinvio deliberato questa mattina dalla Corte Suprema indiana dell’esame del caso dei fucilieri di Marina Latorre e Girone e della manifesta incapacità indiana di gestire la vicenda – ha detto ancora la titolare della Farnesina in una nota – l’Italia proseguirà e intensificherà il suo impegno per il riconoscimento dei propri diritti di Stato sovrano in conformità con il diritto internazionale. L’obiettivo principale dell’Italia resta quello di ottenere il rientro quanto più tempestivo in patria dei due Fucilieri“.
Da Delhi il procuratore generale indiano G E Vahanvati ha precisato che spetterà al ministero della Giustizia valutare l’applicabilità del Sua Act, la legge antipirateria e antiterrorismo. Anche se il rischio della pena di morte per Latorre e Girone è stato escluso, l’Italia si oppone alla possibilità che vengano processati in base al Sua Act, perché significherebbe paragonare i due fucilieri di Marina a dei terroristi. L’ultimo rinvio sul caso è del 10 febbraio scorso, quando la Corte suprema di Nuova Delhi aveva rinviato a oggi, per la seconda volta, una decisione sui capi di imputazione.
“L’India deve rispettare i diritti umani”. Lo scrive su Twitter il commissario europeo all’Industria Antonio Tajani, sottolineando che il nuovo rinvio della Corte suprema nel caso di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone “è incomprensibile e inaccettabile, no SuaAct”.
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