Fabio Fazio e Luciana Littizzetto
Il Festival di Sanremo festeggia i conti in attivo, per la prima volta nella sua storia, e intanto si prepara al possibile sbarco di Beppe Grillo e si difende dalle critiche per la presenza di Rufus Wainwright. “
Non stiamo lavorando su ipotesi straordinarie per l’annunciato blitz di Beppe Grillo: come uomo di spettacolo, sa che uno spettacolo non si interrompe“, assicura il direttore di Rai1 Giancarlo Leone.
Fabio Fazio conferma:
“Non sono minimamente preoccupato“. Intanto però all’Ariston si affacciano nel pomeriggio prefetto e questore di Imperia, Fiamma Spena e Pasquale Zazzaro, per una riunione con Leone: normale incontro di routine, ma chissà che non si sia parlato anche di un piano da mettere a punto in vista del paventato arrivo del leader M5S. “Se Grillo viene a vedere il festival non può che farci piacere – sottolinea Leone in conferenza stampa – ma ciò che farà fuori dal teatro non è di nostra competenza. Non abbiamo nessun piano A, B o C. Siamo certi che quello che avverrà, avverrà nella totale massima correttezza da parte di Grillo. Interruzioni non sono previste, né prevedibili, né tantomeno da considerare”. “Ognuno di noi ha l’esperienza necessaria a gestire situazioni del genere“, chiosa Fazio.
Per Fazio anche i consigli di Paolo Bonolis: “Beppe Grillo? Secondo me martedì non andrà a Sanremo – sostiene il conduttore ospite di Un giorno da Pecora su Radio2 – ma se andasse ad ‘urlare’, fossi in Fazio, lo lascerei urlare. Finché fa spettacolo e audience…”. Il leader M5S incassa intanto il “benvenuto” del sindaco, Maurizio Zoccarato. “Se non avesse trovato i biglietti glieli avrei ceduti io molto volentieri”. In attesa di capire se il blitz ci sarà o meno – con Grillo le sorprese non sono mai da escludere – dal Pd il capogruppo in Vigilanza Vinicio Peluffo invita però i vertici Rai a “garantire lo svolgimento del Festival senza che la più famosa manifestazione canora italiana venga usata per scopi personali e propagandistici” e il presidente della Vigilanza Roberto Fico ad assicurarsi che “il servizio pubblico non sia usato in modo surrettizio e strumentale“.
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