Scontri a Kiev, 25 morti. Ucciso Vyacheslav Veremiy. Ianukovich: “Il potere non si prende nelle strade o le piazze”
Tra le vittime ci sarebbero sette agenti e 13 civili, tra cui anche il giornalista ucraino Vyacheslav Veremiy, picchiato e ferito da colpi d’arma da fuoco sparati da sconosciuti. I feriti sono 241 feriti, fra cui 79 poliziotti e cinque giornalisti.
La polizia aveva imposto un ultimatum, entro le 18 ora locale di ieri, per lo sgombero di piazza Maidan, a Kiev, roccaforte della protesta filoeuropea. Poi sono cominciate le cariche con mezzi blindati e idranti per demolire le barricate dei dimostranti; l’ultima è avvenuta alle quattro del mattino. Diverse tende dei dimostranti hanno preso fuoco. Nella notte vi è stato un incontro fra il presidente Viktor Yanukovych e i leader della protesta, che non ha dato risultati.
Questa mattina Yanukovitch ha accusato gli oppositori di essersi fatti trascinare dalle frange più estreme della protesta. “I leader dell’opposizione -ha affermato- hanno ignorato il principio democratico in base al quale il potere non si prende nelle strade o le piazze, ma tramite elezioni. Hanno superato ogni limite chiamando la gente a prendere le armi”. Il presidente ucraino ha tuttavia aggiunto che “non è troppo tardi” per risolvere la crisi attraverso “il dialogo e il compromesso”.
Intanto Arseniy Yatsenyuk, leader del partito della Madrepatria, si è rivolto al presidente perché “metta fine al bagno di sangue e proclami una tregua”. Yanukovitch “reagisce in modo inadeguato alla situazione”, ha affermato l’ex pugile Vitaly Klitschko, leader del partito Udar (Pugno). “Questa è un’isola di libertà e noi la difenderemo”, ha affermato Klitschko durante la notte, esortando i manifestanti a difendere la piazza. Intanto per oggi la municipalità di Kiev ha annunciato restrizioni al traffico, invitando negozi e uffici a rimanere chiusi.
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