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Sochi 2014, atleti ucraini pensano all’abbandono in solidarietà con le vittime di Kiev

Sochi 2014, atleti ucraini pensano all’abbandono in solidarietà con le vittime di Kiev

Sergey Bubka

La guerriglia scatenatasi a Kiev condizione anche le giornate dei 43 alteti ucraini impegnati nelle Olimpiadi invernali di Sochi 2014. La sciatrice Bogdana Matsotska infatti non parteciperà allo slalom femminile in programma oggi. La Matsotska è stata la prima atleta ucraina che ieri aveva annunciato di voler lasciare i Giochi in solidarietà con le vittime dei gravi disordini di Kiev e come forma di protesta contro il presidente ucraino Viktor Ianukovich. Dopo la mediazione del presidente del Comitato olimpico ucraino, l’ex campione dell’asta Sergey Bubka, la Matsotska si è convinta a restare. Ieri la sciatrice aveva preannunciato che non avrebbe preso parte allo slalom, la sua ultima gara in questa edizione dei Giochi, e il suo nome oggi non compare nella lista delle atlete al via. Lo stesso portavoce del comitato olimpico internazionale, Mark Adams, conferma che alcuni ucraini stanno per abbandonare i Giochi e che il loro presidente «rispetta la decisione di ciascuno di fare ciò che ritiene più opportuni in queste circostanze». Dice questo, ma intanto Bubka lavora di diplomazia. Il giorno prima aveva espresso le condoglianze per le vittime e lanciato un appello al dialogo, adesso cerca di richiamare all’unità i suoi. Finora un solo bronzo conquistato dall’Ucraina (Vita Semerenko nel biathlon) in questa che è la sesta partecipazione a un’Olimpiade invernale dopo l’indipendenza nel 1991 (in totale 5 medaglie). Ma non è solo di sport che si parla adesso, ma di una compattezza nazionale.