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Fazio e le critiche: “Sanremo e’ una macchina complicata, una riflessione sul calo di ascolti la faro’ ma sono sono soddisfatto del risultato”

Fazio e le critiche: “Sanremo e’ una macchina complicata, una riflessione sul calo di ascolti la faro’ ma sono sono soddisfatto del risultato”

Una riflessione sul calo di ascolti la farà, eccome, ma intanto è felice e soddisfatto della qualità musicale e dell’eleganza del suo Sanremo 2014 e non esclude la tripletta. Fabio Fazio ha tracciato così il bilancio del suo Festival, questa notte, affacciandosi in sala stampa alla fine della lunga diretta finale, per salutare i giornalisti prima di partire per Milano dove stasera condurrà ‘Che tempo che fa’ ed avrà ospiti Stromae e Laetitia Casta, oltre naturalmente all’inseparabile Luciana Littizzetto.

“La difficoltà di Sanremo è che si prepara troppo tempo prima di quando si va in onda ed è una macchina molto complicata ma è la cosa più bella che possa capitare”, ammette il conduttore.
“La tv è l’unico ambito dove il giudizio è sempre ex post. Ed è ahime una valutazione che deriva solo dalla lettura degli ascolti. Nel senso che se uno chiedesse immediatamente dopo la trasmissione un giudizio avrebbe una risposta, chiedendolo invece un minuto dopo gli ascolti la risposta cambia. Invece occorrerebbe mettere insieme tante cose. Poi non stiamo parlando di una catastrofe”, prosegue Fazio.
A volte, spiega il conduttore, “si usa la parola flop in modo sciocco. Stiamo parlando di un ascolto inferiore all’anno scorso che ha tanti perché secondo me. A volte fa un po’ sorridere l’imputazione di quelli che dicono: ‘ma non avete fatto questo’ o ‘non avete fatto quello’. Un conto è il desiderio e un conto è il possibile. Non è che non pensiamo a fare certe cose, è che non si rivelano possibili, perché alcuni non vogliono venire, alcuni non se la sentono di rischiare. Insomma c’è una percentuale di desiderio che viene assecondata che è molto inferiore a quella che desidererei”.
A chi gli chiede di darsi un voto per il Sanremo 2014, Fazio ribadisce: “Se il metro è solo quello degli ascolti, quest’anno abbiamo fatto di meno e non posso che riconoscerlo e cercare di capire il perché, se ci sono delle responsabilità. Naturalmente è un’analisi che farò. Probabilmente quando si fa due volte di seguito la stessa cosa, si è troppo aderenti alla prima. Invece bisognerebbe avere la forza di azzerare tutto e di non rifarsi mai a se stessi. Per il resto io sono molto orgoglioso delle scelte fatte dal punto di vista musicale, i cantanti in gara non sanremesi e gli ospiti internazionali fuori dall’ordinario”.
Fazio, spiega: “Se penso a Cat Stevens, Rufus, Damien Rice, Paolo Nutini, Stromae o ad aver portato Ligabue due volte in questo festival, poi Baglioni, Gino Paoli, il pop di Raffaella e di Renzo Arbore, c’è stato tutto, una contaminazione di linguaggi nel segno, spero, dell’eleganza e dell’inedito. Poi Crozza stasera non poteva andare meglio di così. Insomma ho di che essere contento. Sono molto felice”. Infine la domanda sul futuro: “Se sono pronto a rifare il Festival? L’ho detto in questi giorni: io lo farei dieci anni di seguito. Sì, percheé no? Se mi viene un’idea volentieri”.