Rete espelle i 4 dissidenti: M5S si spacca, dieci verso le dimissioni: “Peggio dei fascisti”
Ore drammatiche nel M5S dopo il voto della base che ha confermato online l’espulsione, decisa dall’assemblea congiunta dei parlamentari stellati, dei quattro senatori dissidentiLorenzo Battista, Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella e Luis Alberto Orellana.
Alla votazione hanno partecipato 43.368 iscritti certificati: 29.883 hanno votato per ratificare la delibera di espulsione, 13.485 hanno votato contro.
L’espulsione ha aperto una faglia nel Movimento e in nove hanno scelto le dimissioni, come afferma Orellana: “Siamo in nove ad avere rassegnato le dimissioni e penso che rimarremo in nove” afferma il senatore espulso, lasciando la riunione con gli altri tre espulsi e la ‘dissidente’ Monica Casaletto.
“Sono momenti in cui uno fa delle riflessioni profonde. Mi è franata la terra sotto i piedi” è il commento di Fabrizio Bocchino. E Alessio Tacconi puntualizza: “Io esco dal gruppo. Altri cinque deputati stanno valutando”.
La decisione dei senatori è arrivata dopo una riunione di fuoco a Palazzo Madama. Secondo quanto si apprende, nel corso dell’assemblea il capogruppo Maurizio Santangelo, messo sotto accusa, ha invitato Battista a lasciare la sala. A quel punto il dissidente ha abbandonato l’aula seguito da una decina di colleghi, compresi Bocchino e Campanella. Alcuni hanno abbandonato l’assemblea in lacrime.
Nel corso della riunione sono volate parole grosse. Qualcuno dello staff si è rivolto a una senatrice dandole della “cagna”, al punto che la parlamentare, riferiscono, si è allontanata singhiozzando. Anche i più oltranzisti non nascondono le lacrime: Gianluca Castaldi cela gli occhi rossi dietro un paio di occhiali da sole. “Qui stiamo dimenticando – dice, prima di infilarsi in ascensore – che siamo persone, persone semplici”.
La dura Paola Taverna, pur tenendo il punto sulla necessità di mandare via Orellana e gli altri, ammette che c’è “grande dispiacere, stiamo soffrendo tutti”. Ma è difficile riuscire a ricucire. “Ora c’è solo voglia di vendicarsi – dice una delle senatrici che ha lasciato l’assemblea al seguito di Battista – questi sono peggio dei fascisti”.
Accusa a cui replica su Facebook il senatore Vito Crimi: “Ho votato per l’espulsione dei quattro senatori dal gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle. E’ iniziata la consueta cantilena della ‘democrazia interna’, dei metodi fascisti, del duce Grillo e del massone Casaleggio”.
Finora, da quando i pentastellati sono approdati in Parlamento, sono state due le procedure di espulsione: la prima per il senatore Marino Mastrangeli, ‘reo’ di aver preso parte a dei talk show televisivi; la seconda per la senatrice Adele Gambaro, accusata di aver espresso dure critiche nei confronti di Grillo.
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