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Aste record per i Titoli di stato con tassi in calo. Lo Spread scende a 186 punti, il minimo dal 2011

Aste record per i Titoli di stato con tassi in calo. Lo Spread scende a 186 punti, il minimo dal 2011

In Italia la settimana va in archivio con i record registrati dal Tesoro nelle tre aste di titoli di Stato, che dai Ctz ai Btp hanno segnato marcati cali dei rendimenti. Oggi lo spread tra i titoli italiani e quelli tedeschi scende a
186 punti base, ai minimi dal giugno 2011, con il Btp decennale che sul mercato secondario rende il 3,49%, ai minimi da fine 2005. Il mercato, seppur di un soffio, torna a chiedere meno all’Italia che alla Spagna per sottoscrivere il rispettivo debito. I tassi dei Bonos spagnoli decennali sono anch’essi a un minimo da circa 8 anni e il rendimento dei Bonos quinquennali è intanto sceso sotto il 2% per la prima volta in vent’anni. Continua quindi quel movimento di capitali che, al di là dei cambi di governo, ha portato a spostare una massa di liquidità dai mercati emergenti a quelli maturi, che pure offrono buona remunerazione.

Mentre l’esecutivo dà il via libera al Salva-Roma e altri decreti importanti, a Piazza Affari il Ftse Mib è invariato; si guarda alla reazione di Snam, che ha chiuso il 2013 con ricavi e utile in calo, mentre il dividendo resta stabile a 0,25 euro. Buone nuove per Impregilo da Panama, dove c’è l’accordo con le autorità per chiudere i lavori del Canale. Riflettori anche sul Banco Popolare, che ha chiuso il 2013 con un rosso da 606 milioni. Contrastate le altre Borse europee: Parigi lima lo 0,1%, Londra è invariata, mentre Francoforte sale dello 0,3%. Wall Street prova a consolidare i rialzi di ieri che hanno lo S&P 500 oltre la soglia di 1.850 punti a un nuovo record storico. E così nonostante l’attesa diminuzione del Pil, il Dow Jones sale dello 0,1%, mentre il Nasdaq avanza dello 0,3%.

Anche l’agenda macroeconomica del Vecchio Continente è carica di spunti. Ha cominciato la Germania, dove le vendite al dettaglio salgono – nettamente oltre le attese – del 2,5%. In Italia la disoccupazione segna un nuovo record, mentre si stabilizza nel complesso dell’Unione europea. Sempre in Italia, l’inflazione torna ai minimi del 2009 (0,5% a febbraio), mentre in Europa sale più delle stime. Oltre al Pil, dagli Usa emerge la lieve crescita dell’indice Ism di Chicago, che passa a 59,8 punti, mentre la fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan sale a 81,6 punti a febbraio. Atteso ancora l’andamento delle vendite di case esistenti. In Cina, lo yuan continua a deprezzarsi e tocca un minimo da 10 mesi a quota 6,1806 sul dollaro: febbraio dovrebbe andare in archivio con una svalutazione che non si vedeva dal 2007. La banca centrale cinese sta continuando ad abbassare il punto medio della banda di oscillazione dello yuan, con l’effetto di deprezzarlo, per scoraggiare le speculazioni al rialzo.