Crimea, Aksyon chiede aiuto a Putin. Obama avverte: “Non sarebbe senza costi”
Un appello a Mosca perché aiuti a mantenere la calma in Crimea è stato lanciato oggi dal nuovo premier filorusso della repubblica autonoma situata nella parte meridionale dell’Ucraina. “Chiedo assistenza al presidente Vladimir Putin perché si mantenga la pace e la calma sul territorio della Repubblica autonoma di Crimea”, ha dichiarato il primo ministro Sergei Aksyonov. E pochi minuti più tardi, le agenzia di stampa russe hanno citato una fonte dell’amministrazione Putin che assicurava che la richiesta del leader della Crimea “non sarebbe passata inosservata”. Aksyonov ha anche reso noto che il suo governo ha assunto pieno controllo di tutte le agenzie e strutture della sicurezza ucraine in territorio della Crimea. “Tutti i comandanti devono obbedire esclusivamente ai miei ordini e decreti. Chiedo a coloro che non sono d’accordo di lasciare il servizio”.
dal canto suo l’ambasciatore russo presso le Nazioni Unite, Vitali Churkin, ha respinto le accuse del governo di Kiev che ha denunciato un intervento militare di Mosca in Crimea: “Abbiamo un accordo con l’Ucraina – ha affermato Churkin, citato dall’Interfax – sulla presenza della flotta russa nel Mar Nero e ci stiamo muovendo nel quadro di questo accordo”.
Intanto gli Stati Uniti si stanno consultando con i partner europei sulla partecipazione al summit del G8 previsto per giugno a Sochi alla luce degli ultimi sviluppi in Ucraina. Gli Stati Uniti e i loro partner stanno valutando ‘opzioni’, ha dichiarato alla Dpa un alto funzionario della Casa Bianca. “E’ difficile immaginare come noi e altri leader potremmo partecipare a G-8 a Sochi se la Russia interverrà in Ucraina”.
Venerdì, alla Casa Bianca – alla presenza della stampa – il presidente Barack Obama aveva sollevato il problema della Crimea, diventata il teatro di tensioni ancora più acute tra Mosca e l’Occidente e lanciato un preciso monito a Mosca, sottolineando che un intervento militare in Ucraina non sarebbe senza costi da pagare.
”La Russia – ha detto il presidente americano – ha relazioni storiche con la Crimea, cementate da legami culturali ed economici, e lì ha anche basi militari, tuttavia qualsiasi violazione della sovranità e dell’integrità territoriale ucraina sarebbe gravemente destabilizzante e questo non è nell’interesse dell’Ucraina, della Russia o dell’Europa”. Un simile scenario, ha continuato Obama, ”rappresenterebbe una profonda interferenza in materie che devono essere decise dal popolo ucraino e sarebbe anche una evidente violazione dell’impegno russo a rispettare le leggi internazionali e l’indipendenza, la sovranita’ e i confini dell’Ucraina”. Una violazione che, a pochi giorni dalla conclusione delle Olimpiadi invernali di Sochi, secondo Obama, sarebbe condannata da tutte le nazioni del mondo: ”Certamente gli Stati Uniti – aggiunge – starebbero al fianco della comunità internazionale nell’affermare che ci saranno costi per qualsiasi intervento militare in Ucraina”.
Dopo aver costatato che la situazione nel Paese resta ancora ”molto fluida” e aver elogiato il governo ucraino per la sua moderazione, Obama ha assicurato: ”Continueremo a coordinarci strettamente con i nostri alleati europei e continueremo a tenere un filo diretto con il governo russo”. Un elogio al nuovo governo ucraino era arrivato poco prim a anche dal vicepresidente Joe Biden, che aveva riaffermato l’impegno statunitense per la sovranità e l’integrità territoriale del Paese. “Biden – si legge in una nota della casa Bianca diffusa dopo una telefonata intercorsa tra Biden e il neopremier Arseiny Yatsenyuk – ha riaffermato il forte appoggio statunitense al nuovo governo e l’impegno americano per la sovranità, l’integrità territoriale e il futuro democratico dell’Ucraina”. Il vicepresidente”ha ancora elogiato il governo (ucraino) per il suo controllo” mentre Yatsenyuk ha ulteriormente sottolineato che il nuovo esecutivo intende ”mantenere i suoi obblighi internazionali e continuare a servire tutto il popolo ucraino”.
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