Governo Renzi, giurano 35 sottosegretari e 9 viceministri. Il premier: “Entro 15 giorni metteremo in campo la proposta sul lavoro”
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto sugli enti locali che contiene le norme per la Capitale già prevista del vecchio ‘Salva Roma’.
Dal Cdm è arrivato il via libera al decreto legge sulla Tasi, che prevede una flessibilità delle aliquote pari allo 0,8 per mille, che potrà essere utilizzato per le detrazioni.
Arriva la procedura unica, per la domanda di permesso di soggiorno e di lavoro. “In un unico documento saranno unificate le procedure di domanda e di autorizzazione” spiega il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, al termine del Cdm. ”Nell’ottica della semplificazione” l’Italia ”si adeguerà rapidamente” alla direttiva europea.
Rimossa invece la web tax. “Ne riparleremo in un quadro di normativa europea” annuncia il premier Matteo Renzi su twitter. E poco dopo aggiunge: “Avevamo detto no #webtax. Siamo stati di parola”.
Completata anche la squadra di Governo con la nomina da parte del Cdm di 35 sottosegretari e 9 viceministri che, in serata, hanno giurato nelle mani del presidente del Consiglio, a palazzo Chigi. Tra le new entry alla Presidenza del Consiglio entrano come sottosegretari Luca Lotti, fedelissimo di Matteo Renzi che si aggiudica la delega all’Editoria, e Sandro Gozi (Pd) mentre rimane confermato Marco Minniti, sempre con la delega ai servizi segreti.
Al termine della cerimonia del giuramento, il premier Renzi ha detto che “il nuovo governo sta registrando un’attenzione significativa non solo nel Paese ma anche nelle attese dei mercati internazionali e dell’Ue”. Dagli incontri fatti anche a oggi a palazzo Chigi con premier stranieri, ha specificato Renzi, “vediamo come sia forte la domanda di fiducia, speranza e il bisogno di certezza con cui si guarda all’Italia”.
Poi l’annuncio: “Entro 15 giorni metteremo in campo la proposta sul lavoro. Una proposta urgente che ci viene chiesta non solo dalle istituzioni internazionali, ma anche da quel 12 per cento di giovani e cinquantenni che hanno perso lavoro e non riescono a ritrovarlo”. Mentre ad aprile e a maggio “affronteremo i temi del fisco e della pubblica amministrazione. Nel mese di giugno – ha inoltre aggiunto – cominceremo il lavoro sulla giustizia perché il semestre Ue non sia quello in cui l’Italia prende la linea, ma dà la linea all’Europa”.
Rivolgendosi ai sottosegretari, il premier ha detto: “Non vi chiedo di fare meglio di altri governi, ma fare il meglio di noi stessi. Tornando a casa stasera unite alla legittima soddisfazione anche un po’ di sana inquietudine per la sfida che ci attende”. La politica, ha precisato, “è l’unica risposta alla crisi che la società sta vivendo. Possiamo dare una risposta reale”.
Tra i sottosegretari alcuni nomi fanno già discutere. A cominciare da quello di Francesca Barracciu, nominata sottosegretario alla Cultura. Già candidata alla presidenza della Regione Sardegna, dopo una vittoria alle primarie, venne convinta a un passo indietro in favore di Giuseppe Pigliaru dopo che finì indagata nell’inchiesta sulle ‘spese pazze’ dei fondi ai gruppi regionali.
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