Vertice Nato: “Ucraina nostra partner ne difenderemo sovranita’ e inviolabilita’ delle frontiere”
I ministri della Difesa della Nato riuniti a Bruxelles sottolineano che la Nato “continuerà a sostenere la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina, l’integrità territoriale, lo sviluppo democratico e il principio dell’inviolabilità delle frontiere, come fattori fondamentali della stabilità e della sicurezza dell’Europa Centro-Orientale e di tutto il continente”.
Per i ministri della Difesa dell’Alleanza atlantica “la Nato e l’Ucraina hanno una partnership peculiare, rappresentata dalla Commissione Nato-Ucraina”. In questo quadro la Nato “rimane pronta a stare al fianco dell’Ucraina e ad assisterla nell’attuazione delle riforme”.
Intanto migliaia di manifestanti filoucraini hanno invaso il Parlamento regionale della Repubblica autonoma di Crimea a Simferopol, in segno di protesta contro la riluttanza delle autorità locali a riconoscere la nuova leadership di Kiev. Parte dell’Ucraina, la Crimea è abitata prevalentemente da russi. Prima dell’invasione del Parlamento, il presidente dell’aula, Volodymyr Konstantinov, aveva cercato di placare gli animi dichiarando che non vi sono piani per la secessione della Crimea dall’Ucraina.
Vladimir Putin ha ordinato l’avvio di esercitazioni militari, non previste in precedenza, in due diversi distretti della Russia, a ovest, al confine con l’Ucraina, e nel centro del Paese. Il suo ministro della Difesa, Sergei Shoigu, ha precisato che le attività hanno come obiettivo quello di ”controllare la prontezza all’azione delle forze in situazioni di crisi che minacciano la sicurezza militare della Russia”.
Le esercitazioni, cui prendono parte anche comandi di altre forze (difesa aerospaziale, aerotrasportate, trasporto a lunga distanza, precisa l’agenzia Ria Novosti) per un totale di 150mila militari, proseguiranno fino al 3 marzo, ha aggiunto il ministro parlando alle televisioni russe in un incontro con i vertici militari a Mosca. Shoigu ha anche annunciato che Mosca adotterà, se si renderà necessario, misure per garantire la sicurezza delle infrastrutture militari e delle armi della Flotta del Mar Nero basata in Crimea. Lo scorso anno erano state sei le esercitazioni ‘a sorpresa’ lanciate in Russia.
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