Crisi, Mario Draghi: “Il peggio è stato evitato, il bicchiere e’ mezzo pieno”
“Quattro anni dopo possiamo dire con certezza che il peggio è stato evitato”. Lo ha affermato il presidente della Bce Mario Draghi, in audizione presso la Commissione Affari Economici e Monetari del Parlamento Europeo.
Ripercorrendo le tappe della crisi e le risposte dell’Eurotower nel corso della legislatura del Parlamento Europeo (che si va a concludere) Draghi ha ricordato come “in circostanze eccezionali le nostre misure sono state eccezionali”. “L’Eurozona si sta muovendo nella giusta direzione” ma “il bicchiere è mezzo pieno”, ha osservato il presidente della Bce che ha sottolineato come “i fondamentali della zona euro oggi sono in condizioni migliori rispetto all’inizio della legislatura di questo Parlamento”.
Tuttavia il livello di disoccupazione è ”intollerabilmente alto” e “la popolazione nella zona euro sta ancora soffrendo per l’inevitabile processo di aggiustamento dopo anni di accumulo degli squilibri”. Draghi quindi ha spiegato che ”se vogliamo che questa disoccupazione cali, serviranno riforme strutturali serie in molti Stati”.
Nel corso della sua audizione, Draghi ha poi sottolineato: “Il secondo pilastro dell’Unione bancaria, il Meccanismo di Risoluzione Unica, deve essere approvato prima della fine di questa legislatura” del Parlamento Europeo. “Sin dall’inizio della discussione abbiamo detto che per l’Ssm servirebbe una governance efficace in grado di prendere decisioni rapide in situazioni difficili”, ha aggiunto. Quanto agli stress test, ha spiegato, ”i titoli di Stato saranno trattati come qualsiasi altro titolo, con gli stessi parametri. Alla Bce stiamo cercando di avere un approccio molto conservatore”.
Quindi Draghi ha espresso un auspicio a proposito del prossimo voto europeo. “Non spetta a una banca centrale prescrivere soluzioni. Questa è una prerogativa politica. Ma la mia speranza sia come banchiere centrale che come cittadino europeo è che la prossima campagna elettorale sarà un’opportunità per avviare un dibattito sulle soluzioni comuni per far avanzare il cammino europeo”, ha affermato il presidente della Bce.
Il presidente della Bce parla anche della crisi ucraina. Guardando alle sole cifre, ha spiegato, potrebbe avere “un impatto economico limitato” per l’Eurozona visto che gli scambi con Kiev “sono meno dell’uno per cento del totale dell’Eurozona”. Tuttavia, ha aggiunto, “la dimensione geopolitica della situazione potrebbe avere ripercussioni che andrebbero al di là delle statistiche”.
Ripercorrendo le tappe della crisi e le risposte dell’Eurotower nel corso della legislatura del Parlamento Europeo (che si va a concludere) Draghi ha ricordato come “in circostanze eccezionali le nostre misure sono state eccezionali”. “L’Eurozona si sta muovendo nella giusta direzione” ma “il bicchiere è mezzo pieno”, ha osservato il presidente della Bce che ha sottolineato come “i fondamentali della zona euro oggi sono in condizioni migliori rispetto all’inizio della legislatura di questo Parlamento”.
Tuttavia il livello di disoccupazione è ”intollerabilmente alto” e “la popolazione nella zona euro sta ancora soffrendo per l’inevitabile processo di aggiustamento dopo anni di accumulo degli squilibri”. Draghi quindi ha spiegato che ”se vogliamo che questa disoccupazione cali, serviranno riforme strutturali serie in molti Stati”.
Nel corso della sua audizione, Draghi ha poi sottolineato: “Il secondo pilastro dell’Unione bancaria, il Meccanismo di Risoluzione Unica, deve essere approvato prima della fine di questa legislatura” del Parlamento Europeo. “Sin dall’inizio della discussione abbiamo detto che per l’Ssm servirebbe una governance efficace in grado di prendere decisioni rapide in situazioni difficili”, ha aggiunto. Quanto agli stress test, ha spiegato, ”i titoli di Stato saranno trattati come qualsiasi altro titolo, con gli stessi parametri. Alla Bce stiamo cercando di avere un approccio molto conservatore”.
Quindi Draghi ha espresso un auspicio a proposito del prossimo voto europeo. “Non spetta a una banca centrale prescrivere soluzioni. Questa è una prerogativa politica. Ma la mia speranza sia come banchiere centrale che come cittadino europeo è che la prossima campagna elettorale sarà un’opportunità per avviare un dibattito sulle soluzioni comuni per far avanzare il cammino europeo”, ha affermato il presidente della Bce.
Il presidente della Bce parla anche della crisi ucraina. Guardando alle sole cifre, ha spiegato, potrebbe avere “un impatto economico limitato” per l’Eurozona visto che gli scambi con Kiev “sono meno dell’uno per cento del totale dell’Eurozona”. Tuttavia, ha aggiunto, “la dimensione geopolitica della situazione potrebbe avere ripercussioni che andrebbero al di là delle statistiche”.
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