8 Marzo, “Le donne meta’ del Paese ma non del Parlamento”. Boschi: si cambia la legge
Dopo l’appello bipartisan delle parlamentari per l’introduzione di norme che garantiscano la parità di genere all’interno dell’Italicum, il governo apre. “Come di altri profili che hanno riguardato la legge elettorale, se c’è la possibilità di migliorarla con la partecipazione di tutti gli attori, ci proveremo fino in fondo, mantenendo fermi gli impegni presi”, afferma il ministro per le Riforme e i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi.
Una battaglia appoggiata dai presidenti di Camera e Senato. Per Laura Boldrini la riforma è ”un’ottima opportunità” per tradurre il cambiamento in azioni concrete.
La presidente ricorda che ”le donne sono la metà del Paese, dunque non è strano che vogliano essere la metà della rappresentanza parlamentare”. E sottolinea la necessità di rispettare la parità di genere anche nella riforma della legge elettorale perché ”abbiamo due articoli della nostra Costituzione – spiega – che ci spingono in questa direzione il 3, tutti i cittadini sono uguali senza distinzione di sesso, e il 51 che impegna alla promozione delle pari opportunità”.
Piero Grasso dal canto suo approfitta dell’8 marzo per ricordare che “per festeggiare la festa della donna, oltre alle mimose serve la parità di genere nella legge elettorale”.
”Le ‘quote rosa’ non saranno il modello migliore per l’affermazione delle donne in politica – dice dal canto suo il vicecapogruppo del Ncd alla Camera, Dorina Bianchi – ma in Italia siamo in ritardo su questo tema, soprattutto sul piano culturale. Per cui ritengo, al momento, la parità di genere all’interno della riforma elettorale l’unica soluzione possibile per favorire il cambiamento. Poi, ovviamente, è la meritocrazia che deve muovere i propri passi, per le donne ma anche per gli uomini”.
”I presupposti – prosegue – per questo salto di maturità ci sono. Dopo la positiva apertura del ministro Boschi potrebbe essere proprio Berlusconi, oggi 8 marzo in occasione della festa della donna, a lanciare un messaggio significativo: rivedere la posizione di Fi sulla parità di genere nella riforma elettorale e aprire alla convinta presenza delle donne all’interno della politica. Sono certa che Berlusconi, che ha affidato le sue aziende a una donna, saprà accogliere questo sentimento che proviene anche dalle deputate di Fi”.
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