Governo Renzi, taglio di 10 miliardi di irpef. Quasi 80 euro in più in busta paga
Colpo di scena e accelerazione improvvisa sul taglio del cuneo fiscale
mercoledì prossimo il consiglio dei ministri varerà per decreto una riduzione dell’Irpef per il valore di circa 10 miliardi. Si profilano fino a 80 euro in più netti in busta-paga al mese per il 2014 per i redditi sotto i 25 mila euro lordi. Scongiurato dunque l’effetto-pizza che aveva provocato critiche e ironie alla volta del governo Letta-Saccomanni, che non era riuscito ad andare oltre ai 15 euro al mese: somma che tuttavia si aggiungerà alla nuova operazione portando il bonus complessivo vicino ai 100 euro. Accantonata l’idea, circolata fino all’ultimo momento, di indirizzare tutti i 10 miliardi sull’Irap delle imprese.
Un taglio dell’Irap di 10 miliardi significherebbe, come spiegato da Renzi, una sforbiciata del 30%, anzi, qualcosa di più, considerando che su un gettito di 34,7 miliardi nel 2013, dai privati sono arrivati 24,8 miliardi. Confindustria non ha mai nascosto il suo pieno appoggio ad un taglio consistente del cuneo, bocciando il micro-taglio del governo Letta e sperando questa volta in una misura più incisiva.
L’aumento del Pil che ne deriverebbe potrebbe avere un effetto positivo sui conti pubblici in termini di deficit, che va comunque messo a confronto con l’impatto di un aumento dei consumi legato al taglio invece dell’Irpef. Dare fiato ai lavoratori, così come chiedono i sindacati e la Confcommercio, potrebbe rilanciare i consumi. Non a caso nel 2013, con una spesa delle famiglie crollato del 2,6%, il Pil è arretrato dell’1,9%.
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