Aereo scomparso in Malesia, c’è un sospetto. Il capo dell’aviazione civile malese: “Somiglia a Balotelli”
“Conoscete un calciatore che si chiama Balotelli?”. Così il capo dell’aviazione civile malese, Azharuddin Abdul Rahman, ha risposto ai giornalisti che gli continuavano a chiedere quale fosse l’aspetto dei due passeggeri che si sono imbarcati con i due passaporti europei rubati, uno italiano ed uno austriaco, a bordo dell’aereo della Malaysia Airlines scomparso con 239 passeggeri a bordo. A differenza di quanto detto in precedenza dal ministro dell’Interno malese, i due passeggeri quindi non avrebbero avuto “tratti somatici asiatici”.
Un diplomatico europeo a Kuala Lumpur ha spiegato che la città è considerata un hub per gli immigrati senza documenti. “Non dobbiamo pensare automaticamente che se due persone erano su un aereo con passaporti falsi questo debba avere qualcosa a che fare con la scomparsa dell’aereo”, ha detto. Il sospetto è stato identificato con l’aiuto di un’agenzia di intelligence internazionale.
I RESTI DELL’AEREO
L’oggetto galleggiante ritrovato in mare ed identificato come un possibile scivolo salvagente del volo della Malaysia Airlines non proviene in realtà dall’aereo. A renderlo noto sono state le autorità vietnamite precisando che l’oggetto recuperato da un’imbarcazione della Marina era un rottame coperto di alghe rimasto in mare per molto tempo e non collegabile all’aereo scomparso. A riferirlo il vice capo di stato maggiore dell’esercito vienamita, generale Vo Van Tuan, citato dalla Dpa.
Già in mattinata non era stato confermato il ritrovamento in mare di pezzi dell’aereo. Nel renderlo noto è stato il numero due dell’aviazione civile di Kuala Lumpur. “Purtroppo non abbiamo trovato nulla che sembri appartenere al velivolo, tanto meno l’aereo stesso”, ha affermato Azhaddin Abdul Rahman, assicurando che “le operazioni di ricerca vengono intensificate”. Quanto accaduto all’aereo resta “un mistero”, ha dichiarato spiegando che nessuna ipotesi, compresa quella del dirottamento, è stata esclusa.
LE RICERCHE
Il carburante ritrovato in mare al largo della costa dello Stato malese di Kelantan non proviene dal velivolo della Malaysia Airlines. A rivelarlo sono stati i test condotti sui campioni di greggio prelevati in mare per essere analizzati. Il campione prelevato proveniva da un’imbarcazione, ha reso noto il responsabile dell’agenzia marittima malese (MMEA) Datuk Nasir Adam.
LE INDAGINI
Secondo fonti citate dal Wall Street Journal, che stanno indagando sull’accaduto, il velivolo potrebbe essersi disintegrato in volo ad un altezza di circa 10.000 metri. Ciò non implicherebbe necessariamente l’attentato terroristico perché, precisa la fonte, “l’aereo potrebbe anche essersi rotto per cause tecniche”. Non è comunque esclusa l’esplosione di un ordigno a bordo.
L’ipotesi dell’attentato terroristico ha preso piede, avvalorata dalla presenza dei quattro passeggeri imbarcati sotto falso nome sul volo MH370. Di questi, i due saliti a bordo con i passaporti rubati, e gli altri due, forse cittadini europei, la cui identità non è stata ancora confermata.
A dar forza alla tesi ci sarebbe anche l’inversione di rotta. L’aereo della Malaysia Airlines potrebbe aver virato prima dell’interruzione dei contatti al confine fra gli spazi aerei di Malaysia e Vietnam. Lo ha reso noto il capo di Stato maggiore vietnamita Zulkifeli Zin, sulla base dei tracciati radar della difesa precisando che la zona delle ricerche di tracce del Boeing 777-200 è stata estesa proprio per tenere conto del brusco e non previsto cambio di direzione dell’aereo diretto a Pechino.
Nel frattempo, proseguono le indagini su tutti i passeggeri del volo, provenienti da 14 diversi paesi, ha spiegato il ministro dei Trasporti Hishammuddin Hussein.
TASK FORCE INTERNAZIONALE
A conferma del timore di un attentato terroristico prendono parte alle indagini, su richieste del governo malese, servizi di intelligence di diversi Paesi. Gli Stati Uniti hanno anche inviato un gruppo di esperti di terrorismo dell’Fbi per esaminare le immagini video dei passeggeri in partenza registrate all’aeroporto di Kuala Lumpur. Partecipano alle operazioni per la ricerca di tracce dell’aereo 22 aerei e 40 unità navali, senza contare le imbarcazioni vietnamite impegnate entro il perimetro delle acque territoriali.
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