Crimea vota sì a indipendenza. Yanukovich: “Sono io il presidente”
Con 78 voti a favore su 81, il Parlamento della Crimea ha dichiarato l’indipendenza dall’Ucraina
Il grido di Yanukovich “Sono l’unico presidente legittimo dell’Ucraina e continuo ad essere il comandante in capo dell’Esercito“: lo ha detto il deposto presidente ucraino Viktor Yanukovich in una conferenza stampa a Rostov sul Don, est della Russia, trasmessa in diretta tv.
Yanukovich dice di ritenere “assolutamente illegittime” le prossime presidenziali in Ucraina e ha annunciato che “appena le circostanze me lo consentiranno, tornerò a Kiev”.
Poi il presidente deposto ha accusato: “Le nuove autorità ucraine vogliono mettere l’esercito sotto la bandiera di Bandera – il controverso eroe nazionale ucraino che collaborò con i nazisti, ndr – vogliono scatenare una guerra civile e intendono dare le armi in mano a militanti. Nel Paese agisce una banda di ultranazionalisti e di neofascisti, che mirano addirittura a prendere la carica di presidente“, ha continuato riferendosi implicitamente a Dmitro Iarosh, leader del movimento paramilitare “Settore di destra”, determinante nel successo del Maidan. Yanukovich ha ammonito anche i “protettori occidentali di queste forze oscure” a non dimenticare “cos’è il fascismo”.
La nazionalizzazione della flotta Intanto le autorità della russofona Crimea intendono nazionalizzare le navi della flotta ucraina dislocata a Sebastopoli. “La flotta ucraina a Sebastopoli sarà interamente nazionalizzata. Non intendiamo lasciar uscire le navi ucraine da Sebastopoli”, ha annunciato il premier locale Serghiei Aksionov, non riconosciuto e ricercato da Kiev.
La legge per l’annessione Quando il 16 marzo prossimo si terrà il referendum sull’adesione della Crimea a Mosca, in Russia non sarà ancora pronta la legge semplificata per l’annessione: oggi infatti la Duma, il ramo basso del parlamento, ha fissato per il 21 marzo la prima lettura del disegno di legge, che consente di inglobare territori stranieri sulla base di un semplice referendum, abolendo la necessità di firmare accordi internazionali.
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