Strage di Madrid, 10 anni fa le bombe sui treni. Díaz “Gli spagnoli hanno sofferto molto e per molto tempo per colpa del terrorismo”
Ricorre oggi il decimo anniversario del peggiore attentato della storia della Spagna: decine di bombe esplosero su più treni a Madrid, uccidendo 191 persone e ferendone oltre 1.800. Nella capitale spagnola, nella cattedrale dell’Almudena, si terrà una cerimonia di commemorazione delle vittime, cui parteciperanno anche i reali di Spagna, e nell’arco della settimana si terranno eventi, mostre e concerti.
Era l’11 marzo del 2004 quando la città fu svegliata alle 7:37 da un’ondata di esplosioni
La prima si registrò su un treno in arrivo alla stazione di Atocha e, solo un minuto dopo, altre 3 bombe scoppiarono su treni che circolavano in periferia, creando caos e panico. La rete di trasporti si bloccò, mentre le linee telfoniche collassarono ed i taxi si trasformarono in ambulanze per trasportare i tantissimi feriti.
Gli attentati si verificarono tre giorni prima delle elezioni generali, stravolgendo la vita politica del Paese. A dispetto dei sondaggi precedenti la tragedia, l’allora premier Jose Maria Aznar fu sconfitto dal socialista Jose Luis Rodríguez Zapatero. Aznar – che attribuì la responsabilità degli attacchi all’Eta – fu ‘punito’ dagli elettori che lo accusarono di avere mentito sugli autori degli attentati. La tesi del terrorismo di matrice basca venne sostenuta dal governo anche dopo che vennero trovati indizi sulla responsabilità di Al Qaeda, che chiedeva il ritiro delle truppe spagnole dall’Iraq. Cosa che avvenne con Zapatero.
Ieri, il ministro dell’Interno, Jorge Fernandez Diaz, ha presieduto una cerimonia al Teatro Real in onore delle vittime e dei sopravvissuti alla tragedia. “Gli spagnoli hanno sofferto molto e per molto tempo per colpa del terrorismo. Mai ci abituiamo al dolore. Oggi è il giorno in cui il ricordo e la memoria delle vittime rimangono per sempre in forma indelebile tra di noi“. Nel frattempo, ha fatto sapere il governo spagnolo, è “alto” il livello di allerta per il rischio di un attacco jihadista.
Intervistato dalla radio ‘Onda Cero’, il ministro dell’Interno ha riferito che l’esecutivo ha attivato il “livello 2″ di allerta, questo significa che “esiste un pericolo probabile di attacco terrorista”. Questo livello, ha spiegato il ministro, non è cambiato negli ultimi anni ed è simile a quello della maggior parte dei Paesi vicino alla Spagna. Fernandez Diaz ha poi sottolineato che dagli attentati di 10 anni fa il numero degli agenti impegnati nella lotta antiterrorista è aumentato fino a 1.800 unità.
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