Renzi, taglio di 2 mld ai costi della politica. Cottarelli: “Bisogna usare la mannaia”
Su questo ultimo punto Cottarelli propone anche un’altra misura che, probabilmente, non darà grandissimi risparmi ma che è considerata essenziale da un punto di vista dell’equità, ossia il “divieto di cumulo di pensioni con le retribuzioni offerte dalla carica pubblica“. Un principio sul quale nei giorni scorsi è interventuto anche il ministro della funzione pubblica Marianna Madia fissando a 311 mila euro il tetto di cumulabilità in generale per i redditi da pensione con quelli da lavoro.
LE ALTRE MISURE
Ma il passaggio fondamentale del piano Cottarelli riguarda i nuovi tagli al finanziamento pubblico dei partiti che dovrebbero accelerare il percorso (ma anche le dimensioni) di quelli introdotti con il governo Letta. Le misure del vecchio governo per una «soft landing», un atterraggio morbido, che porterà solo nel 2017 alla fine del finanziamento ai partiti con un taglio del 25% quest’anno, del 50% il prossimo anno e del 75% nel 2016, sono considerate troppo morbide. Ci dovrà essere un’accelerazione. Del resto tra molti tagli impopolari, come quello sui dipendenti pubblici, la riduzione dei costi della politica è considerata da Palazzo Chigi come lo zucchero per addolcire l’amara pillola della spending review. Come detto la dieta non riguarderà solo i partiti ma anche gli «organi costituzionali». La spesa totale delle Camere, della Presidenza della Repubblica e della Corte Costituzionale, secondo i dati dell’Istat, ha raggiunto i 2,4 miliardi di euro. Dal 2009 la spesa di questi organi non si è ridotta, mentre quella delle altre amministrazioni centrali dello Stato è scesa del 10%. Dunque nei prossimi tre anni anche gli organi costituzionali dovranno risparmiare. La stima è di 1,1 miliardi di euro e comprende la trasformazione del Senato in Camera delle autonomie.
Costi della politica a parte, tra le slides di Cottarelli ce n’è una che mette in rilievo come al 2016, dei 33,9 miliardi di euro di risparmi complessivi ben 14,8 miliardi siano già stati ”spesi” dai precedenti governi. La dote del commissario, insomma, sarà solo della metà di quella indicata.
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