Equitalia, dal 2000 raccolti ‘solo’ 60 miliardi su 894
Dal 2000 a oggi il carico dei ruoli affidati a Equitalia è stato pari a 894 miliardi, di questi solo il 7,7%, pari a circa 60 miliardi, è stato riscosso. Un altro 7,8% (altri 60 miliardi) rappresenta carico residuo su cui lavorare. Lo afferma l’amministratore delegato di Equitalia, Benedetto Mineo, in audizione nella commissione Bilancio del Senato. L’ad presenta una ”visione complessiva” della situazione attuale, da cui emerge che in media la società di riscossione incassa 8 mld l’anno.
Secondo l’amministratore delegato su un totale di 894 miliardi di carichi affidati alla riscossione di Equitalia il 22,6% è stato poi annullato o sgravato dagli enti creditori, a causa di errori; un altro 3% è stato sospeso per effettuare accertamenti. Poi c’è un 27,4% inesigibile perché i debitori sono falliti, deceduti o nullatenenti. Bisogna inoltre sottrarre agli 894 miliardi un 4,4% per le norme contenute nel decreto legge del fare e, infine, un 2% di importo che i contribuenti stanno restituendo attraverso la rateazione. Secondo Mineo le ‘cartelle pazze’ effettive, (cioè errori commessi da Equitalia) sono ormai vicine allo zero, su un totale di circa 15 milioni di ruoli emessi.
Dal 2008 a oggi sono state concesse 2,3 milioni di rateazioni, per un importo pari a circa 25 mld di euro. L’acuirsi della crisi economica ha portato all’introduzione di misure che hanno concesso un ”più ampio respiro ai debitori” afferma Mineo. Le nuove norme hanno portato anche alla contrazione delle somme riscosse, che nel 2013 ha registrato un -5%. Equitalia sottolinea che la sua nascita ”ha assicurato un corretto funzionamento del servizio nazionale di riscossione e ha costituito un forte elemento di deterrenza all’evasione da riscossione, facendo progressivamente alzare il livello di adesione spontanea verso gli obblighi tributari”.
MINEO: “RECUPERABILI 20 MLD CON SISTEMA RATEAZIONE 2013″
L’amministratore delegato di Equitalia suggerisce di puntare con più forza sul sistema di rateazione. E’ infatti di oltre 20 miliardi di euro il bacino di tributi non pagati, che la società potrebbe recuperare, estendendo il sistema di rateazione introdotto dal 2013 anche ai contribuenti che nel passato non hanno potuto sostenere il peso del sistema di riscossione più rigido. In materia di rateazione, spiega Mineo, ”una delle criticità che si sta riscontrando dopo l’entrata in vigore del decreto del fare riguarda i contribuenti che, in quanto già decaduti dalla dilazione al momento dell’entrata in vigore della relativa legge di conversione, non possono fruire dei benefici previsti”, come il prolungamento fino a 120 rate e la decadenza in caso di mancato pagamento di 8 rate.
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