Secessione in Veneto, blitz dei Ros: arrestate 24 persone e 51 indagate per terrorismo, un “tank” per piazza S. Marco. Salvini: “Una follia”
L’accusa si fa seria. Lo spirito secessionista, le inizitive e le prove un po’ pittoresche per il Veneto libero, possono portare a molti anni di carcere. Blitz dei carabinieri del Ros contro un gruppo secessionista accusato di aver messo in atto “varie iniziative, anche violente”, per ottenere l’indipendenza del Veneto, e non solo. L’accusa, come riporta Repubblica.it, mossa dalla Procura di Brescia è quella di terrorismo (270 bis c.p.): 24 i provvedimenti restrittivi, 51 indagati in totale e 33 le perquisizioni ordinate dalla procura della Repubblica di Brescia e che hanno interessato il Veneto. Tra gli indagati nell’operazione anche un leader del movimento dei Forconi e un ex deputato, Franco Rocchetta, già sottosegretario di Stato agli Affari esteri tra il 1994 e il 1995.
Gli arresti e le perquisizioni sono state eseguite tra le province di Padova, Treviso, Rovigo, Vicenza e Verona e hanno visto impegnati i militari dei vari comandi provinciali dell’Arma. Tra gli indagati figurerebbero alcune persone vicine al noto gruppo dei Serenissimi e il presidente e la segretaria della Life, l’associazione che avrebbe avuto un ruolo particolarmente attivo nel periodo di contestazione dei cosiddetti Forconi dell’8 dicembre scorso. L’epicentro dell’indagine sarebbe Casale di Scodosia, nel Padovano.
Nelle ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip del tribunale di Brescia su richiesta della procura, sono contestati i reati di associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico e fabbricazione e detenzione di armi da guerra.
A intervenire sulla vicenda via Facebook è il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini: nel post, il numero uno del Carroccio attacca lo Stato che “libera i delinquenti e arresta indipendentisti”. Un’iniziativa che definisce “una follia”.
Social