Wine lovers, conto alla rovescia. Consigli e segreti per vivere al meglio il viaggio enologico nell’eccellenza
Di Antonio Paolini
I motori sono già caldi; la chiave è inserita. Il countdown volge alla fine. Vinitaly è pronto al via. Si comincia domenica 6, si va avanti fino a tutto mercoledì 9 aprile. Ma con un ponderoso “antipasto” – divenuto ormai anch’esso parte rituale del copione – già sabato 5, con il defilé-anteprima delle 100 “top” aziende produttrici secondo da Wine Spectator, raccolte in centro Verona (Palazzo della Gran Guardia) sotto la label “OperaWine” (aspettatevi eccellenza totale, ma non sorprese o piccoli camei: le aziende a WS piacciono, si sa, solide, grandi e smart).
Lo scorso anno il bilancio della Fiera di settore decisamente tra le più importanti in Europa (la concorrenza del VinExpo è ad anni alterni, il salone francese ha cadenza biennale) è stata di 4 mila espositori, 148 mila visitatori di cui 52.979 stranieri, e provenienti da 120 paesi. Tutti numeri che saranno superati (nelle attese) quest’anno.
Che Vinitaly sarà?
I temi “caldi” di questa edizione sono, in brevissimo, riassumibili come segue:
1) mantenere e consolidare il trend per fortuna largamente positivo dell’export, che ha visto il fatturato estero del vino targato Italia balzare del 37% in cinque anni, passando dai 3.673 milioni di euro del 2008 ai 5.039 milioni del 2013 (prima volta oltre i 5 miliardi, con scatto del 7% sul 2012)
2) riaccendere una fiammella di crescita (ma sarebbe più esatto dire rimonta, o recupero) sul languente mercato interno, stremato dalla crisi e profondamente trasformato, pur se ancora in cerca di una fisionomia matura da “terzo millennio”, più stabile e meno legata alla contingenza economica
3) riaffermare, misurandone e attualizzandone la portata, il trend che lega produzione vinicola di qualità (nel senso tradizionale del termine) e “qualità” ambientale del vino stesso e dell’azienda che lo produce. Un fattore etico-ecologico che sta diventando sempre più significativo e orientante per le scelte dei mercati più evoluti e consapevoli (Nord Europa, Germania, gli stessi Stati Uniti) e per i più smart degli “emergenti”. Con, però, due diversi ordini di problemi da affrontare. Il promo è la ancor scarsa puntualità nella comunicazione delle pratiche tecniche svolte o non svolte, e delle scelte operative, dei singoli produttori, che troppo spesso si trincerano dietro aggettivi di fantasia (“naturale”, “vivo”, “vero”) a proposito del loro vino, ma lasciano corpose zone d’ombra sui protocolli e pubblicizzano più pratiche a volte semiesoteriche e parole d’ordine tipo quelle (intriganti, ma anche qui dai contorni piuttosto imprecisi) sulla “abolizione” dei solfiti, la “famosa” SO2, e dell’uso dei cosiddetti lieviti “tecnici” in fermentazione. Il secondo, estremamente italiano, è la suddivisione, anzi la polverizzazione di chi proclama a gran voce il credo ambiental-naturale (tutti, ma ciascuno a modo suo e, come si diceva prima, senza disciplinari chiari e condivisi) in “chiese” diverse e contrapposte. Con il risultato che “dentro” Vinitaly ci sono due spazi dedicati, uno al bio e l’altro – “Vivit, spazio dedicato ai vini “artigianali”, definizione elegante e tutto sommato accettabile, ma non esaustiva sul fronte “ècolòs” – ma ben tre “contro-festival” variamente acchittati si svolgono in contemporanea, sfruttando la scia della Fiera, il piccole località attorno a Veroa. Con il risultato paradossale che se le molte migliaia di giornalisti, critici e tecnici di settore volessero visitare e testare tutti i vini dei produttori che dicono di battersi per la difesa di natura, salute e ambiente, dovrebbero farlo al prezzo di un enorme rondò di spostamenti in auto (unico modo per raggiungere le località prescelte e separate delle varie kermesse) producendo una quantità di pollution vergognosa. Molto interessante invece, in questo campo, la scelta fatta da Confagricoltura: degustazioni dedicate (dentro Vinitaly) alle aziende iscritte che hanno fatto scelte ecologicamente qualificanti, con pubblico munito di i–pad su cui leggere e votare la “storia” virtuosa dei produttori, e talk show finale “con calice in mano” dove sei aziende esemplari per il momento o la scelta speciale della loro parabola verso l’ecosostenibilità raccontano i perché, i come, ma anche i problemi (burocratici, legali, di marketing) incontrati sin qui sul cammino.
4) confermare, se ci fosse bisogno, che vino italiano e cucina italiana dialta gamma sono fatti per viaggiare e vincere insieme. Non a caso, secondo una modalità ormai consolidata, negli stand di Vinitaly sfileranno durante i giorni di Fiera tantissimi tra i più celebri chef nazionali (da Cedroni che fa il suo “susci” per una verticale di Fiano di Avellino, a Oldani impegnato con Cecchi in Toscana, per limitarsi a due nomi).
Consigli per l’uso ai visitatori “wine lovers”?
Non vagare a caso per gli stand; farsi un programma (le possibilità e gli appuntamenti potenziali sono miliardi, Focus Italy ne pubblicherà una selezione parziale ma meditata) e cercare (nei limiti) di rispettarlo; dare priorità ogni giorno a un evento. E soprattutto, ricordarsi che c’è una vita per bere… e Vinitaly è solo il posto dove individuare il modo migliore per farlo: non per liquidare quantitativamente la faccenda in quattro giorni di eccessi…
Gli appuntamenti da non perdere
Domenica 6
Ore 11,00. Auditorium Centro Congressi – Taglio del nastro (con il ministro Martina e il presidente della Commissione Agricoltura Ue De Castro)
Ore 11,30. Pad 12 G5 (Abruzzo) – Degustazione dedicata al Montonico
Ore 13,00. Pad. A – Area Irpinia – Degustazione e show coking: “Verticali e parallele: esercizi di gusto”. Tre grandi annate di Fiano di Avellino e il “susci” di Moreno Cedroni
Ore 15,00. Area Mipaaf (Palafiere) – Il vino italiano verso Expo Milano 2015 (stessi ospiti più Diana Bracco, commissario Padiglione Italia)
Ore 16,00. Area Mipaaf (Palafiere) – Convegno “La legalità nel bicchiere” (con i ministri Alfano e Martina e Gian Carlo Caselli)
Ore 16,00. Sala Tulipano (Palaexpo) – Degustazione “Trentino under 35: quando le nuove generazioni entrano in cantina”
LUNEDÌ 7
Ore 10,00. Pad Agrifood Sol (Spazio Confagricoltura) – Degustazione “L’italia preziosa del vino”
Ore 11,00. Area Mipaaf (Palafiere) – La politica e il vino. Lavoro e passione (con il ministro del Lavoro Poletti, il vice ministro alle politiche agricole Olivero; Bruno Vespa)
Ore 11,00. Sala Iris (Palaexpo) – Degustazione Spumanti brasiliani: il brio del nuovo mondo – guidano Beppe Giuliano & Osvaldo Escudero
Ore 13,00. Pad 7 D4 (Cecchi) – Cecchi e D’O a Verona (Davide Oldani e i suoi piatti incontrano i vini di Cecchi)
0re 13,45. Pad 12 “Montepagano Borgo Divino”, presentazione edizione 2014
Ore 14,30. Agrifood Sol – “Bianchi, rossi e… verdi 1” degustazione di vini di aziende impegnate in un percorso di ecocompatibilità (area geografica Centro-Nord) a cura di Confagricoltura – guida Antonio Paolini
Ore 15,30. Sala Tulipano (Palaexpo) – Degustazione Fivi “I Vignaioli indipendenti:volti storie territori”; 13 vini di produttori “speciali”
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