Bloccati i rimborsi fiscali fino a 4000 euro per chi ha famiglia, severi controlli sugli abusi. Si salvano i single
Crediti d’imposta per oltre 4.000 euro e familiari a carico o vecchi crediti da far valere?
Per quest’anno si può dire addio alle vacanze estive pagate con i rimborsi in busta paga. Per chi si trova in questa situazione, infatti, è previsto un nuovo sistema di controllo: i modelli 730 saranno sottoposti ad una verifica ad hoc e i rimborsi non saranno versati dal sostituto d’imposta, o dall’ente pensionistico, ma direttamente dall’Agenzia. Le verifiche dovranno essere concluse, per legge, entro fine anno. Ci potranno essere, quindi, alcuni mesi di attesa, e chi contava su queste somme per spese extra dovrà rinviare i progetti all’autunno.
Quando scatta l’allarme
Il nuovo piano di controlli è stato introdotto dalla Legge di stabilità per contrastare il fenomeno dei rimborsi illeciti legati ai familiari a carico. Non riguarda tutti i contribuenti ma solo chi presenta un modello 730, perché è solo in questo caso che si può ottenere il rimborso sprint pagato direttamente dal datore di lavoro o dall’Inps. Ad essere interessati però sono solo i contribuenti che presentano un 730 dal quale risulta un credito d’imposta per somme complessivamente superiori ai 4mila euro in una delle due situazioni: superamento della soglia euro in presenza di detrazioni per familiari a carico, quindi con un modello nel quale risulta compilato il relativo quadro sulla prima pagina;
superamento del tetto dei 4mila euro in presenza di crediti d’imposta dovuti a dichiarazioni
degli anni precedenti, quindi con un modello nel quale risulta compilato il quadro F3 sull’ultima pagina. Non si tratta, in sostanza, di un rinvio generalizzato dei rimborsi d’imposta per tutti, ma di un’operazione di extraverifica che interessa solo i contribuenti, dipendenti e pensionati, che si trovano in una delle due situazioni indicate.
I soggetti interessati
In base ai dati ricavati dall’analisi del Ministero dell’economia sui dati riferiti alle dichiarazioni 730 relative ai redditi del 2012, solo poco più dell’1 per cento del totale, ossia circa 360mila dichiarazioni, presentavano crediti d’imposta oltre i 4mila euro. Con la presentazione del 730 relativa al 2013 la platea è destinata a risultare, però, sicuramente più ampia. Nel 2013, infatti, è stata ritoccata all’insù, fino a quota 65 per cento, la detrazione per risparmio energetico ed è stato introdotto il bonus mobili per le spese fino a 10.000 euro in caso di ristrutturazioni. E proprio le detrazioni per ristrutturazione e risparmio energetico sono quelle più gettonate e le voci che comportano le detrazioni fiscali di importo più elevato. Facile, quindi, ipotizzare che potranno essere interessati ai controlli più contribuenti di quelli stimati in precedenza. Basta avere un figlio universitario (spese medie 3mila euro, detrazione 19% ossia 570 euro), o due figli piccoli iscritti in palestra e con spese, ad esempio, per il dentista, e aver acquistato infissi per 30mila euro (detrazione spettante 19.500 euro con rate da 1.950 euro l’anno per 10 anni), speso 25mila euro per ristrutturare casa e 5mila per i mobili (detrazioni per 15mila euro con rate di 1.500 euro l’anno per 10 anni) ed ecco che già la soglia è superata.
Chi non deve attendere altri mesi
Poiché la legge è molto precisa nel fissare i paletti che fanno scattare i controlli, possono comunque stare tranquilli i single, o comunque i coniugi senza figli a carico, che hanno effettuato nel 2013 spese che danno diritto ad un rimborso superiore ai 4mila euro: potranno avere la somma tutta e subito direttamente dal proprio datore di lavoro, o dall’ente pensionistico senza alcuna attesa. Se non viene compilato il quadro delle detrazioni per carichi di famiglia, infatti, non ci sono stop ai rimborsi. Può stare tranquillo anche chi, invece di chiedere rimborsi in passato, ha utilizzato le somme risultanti a credito per pagare altre imposte con il modello F24, facendo ricorso alla compensazione. Chi si trova in questa situazione, infatti, non compila il quadro F3 del modello, relativo, appunto, ai crediti degli anni precedenti, e quindi non rientra nella verifica aggiuntiva, qualunque sia l’importo chiesto a rimborso quest’anno, anche se oltre la soglia.
I “finti” familiari a carico
L’obiettivo di questa nuova verifica è principalmente quello di contrastare il fenomeno delle indebite detrazioni d’imposta per familiari a carico che si è acuito negli ultimi anni. A partire dal 2011, infatti, non è più necessario dichiarare al datore di lavoro, anno per anno, di aver diritto alle detrazioni per coniuge figli e altri familiari. Al fine di semplificare la vita ai contribuenti, infatti, è stato previsto che si debbano comunicare solo le variazioni, ad esempio un figlio che inizia a lavorare e quindi non è più a carico. Nobile intento quello di semplificare, ma c’è stato evidentemente chi si è approfittato di questa situazione “dimenticandosi” di segnalare di non aver più diritto alla detrazione, continuando a percepire somme non più spettanti. La nuova operazione di controllo non è finalizzata ad essere, quindi, un doppione delle verifiche sui documenti che danno diritto alle agevolazioni, ma è destinata a fare emergere le situazioni in cui non si ha diritto a percepire le detrazioni d’imposta in riferimento ai familiari che vengono dichiarati a carico, ma in realtà hanno redditi propri, o comunque non rispettano le condizioni per poter avere le agevolazioni fiscali. Un fenomeno di evasione a tutti gli effetti che la nuova disposizione punta non solo a contrastare ma anche ad evitare. Sapendo di dover passare un doppio controllo, infatti, cercare di approfittare del sistema diventa più difficile. Ovviamente chi ha tutte le carte in regola per avere le detrazioni non avrà alcun ulteriore problema, se non il disagio di dover attendere qualche mese in più per avere il rimborso.
Quando arriveranno i rimborsi
L’attesa, peraltro, non sarà lunghissima: la legge prevede che le dichiarazioni per i rimborsi oltre i 4mila euro che entreranno nel mirino del fisco dovranno essere controllate entro sei mesi dalla loro presentazione. Quindi la somma dovuta arriverà al massimo entro il mese di dicembre, dato che la trasmissione del 730 all’Agenzia deve avvenire entro il 30 giugno. Quello di dicembre è il termine massimo, ma visto che l’Agenzia ha assicurato di voler accelerare proprio sui rimborsi, i soldi potrebbero arrivare anche prima, magari in tempo per fare una crociera in bassa stagione.
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