Divorzio annunciato, Bonaiuti lascia Berlusconi e Fi. Lo storico portavoce del Cavaliere passa al Ncd di Alfano
Un divorzio annunciato. Da tempo era sparito dalla foto di gruppo col Cavaliere. Aveva perso il Mattinale in favore di Brunetta e non era più’ nell’inner circle di Berlusconi. Paolo Bonaiuti, il portavoce storico di Silvio Berlusconi, lascia Forza Italia e punta verso la navicella del Nuovo centro destra. È stata una decisione difficile e sofferta dice nell’annunciare pubblicamente l’abbandono della squadra azzurra.
«Anche a lungo rinviata, ma pienamente motivata, già da tempo, da divergenze politiche e da incomprensioni personali che si sono approfondite nell’ultimo anno», spiega in una nota stringatissima nella quale chiarisce di voler rimanere nel centrodestra «per dare una mano a una ricomposizione a breve di tutte le forze di quest’area in direzione riformista e moderata». Domani ci sarà Angelino Alfano ad attenderlo per studiare le modalità del suo ingresso in Ncd: ingresso ormai certo, forse con il ruolo di responsabile della comunicazione, secondo quanto emerge dalle prime indiscrezioni.
«A Silvio Berlusconi un augurio dal cuore, con la sincerità e con l’affetto dei diciotto anni in cui ho lavorato ogni giorno al suo fianco», scrive Bonaiuti con una punta di amarezza e dopo un faccia a faccia molto difficile, soprattutto da un punto di vista emotivo, con il Cavaliere, ieri sera ad Arcore.
Berlusconi è dispiaciuto e rattristato per la perdita di quello che è stato per molti anni uno degli uomini di punta del primo anello dei collaboratori dell’ex premier. Ha tentato fino all’ultimo di fargli cambiare idea ma la rottura, che covava da tempo, è diventata netta e irreversibile nelle ultime ore. La distanza tra una certa visione del mondo moderato e le idee portate avanti dall’ala dura e pura dei falchi, prima del Pdl e poi di Fi, non ha lasciato molti spazi al «Portavoce». Che dopo quasi venti anni tronca l’avventura con l’amico Silvio.
Paolo Bonaiuti è prima di tutto un giornalista. La sua lunga esperienza di cronista, prima di passare alla politica con la prima Forza Italia, lo vede redattore e quindi responsabile dell’economia al «Giorno». Poi al Messaggero dove, uno scalino per volta, diventa vicedirettore vicario.
Molto critico nei confronti di Silvio Berlusconi all’epoca della sua entrata in politica, da vicedirettore del Messaggero il 7 gennaio 1994 scrisse un editoriale decisamente duro sulla «cacciata» di Montanelli dal Giornale, intitolato «Va in onda la liberaldemocrazia». Poi la folgorazione che si cementa in una totale convinzione con la famosa campagna elettorale itinerante, nel 2001, sulla nave da crociera che portò il cavaliere dritto a Palazzo Chigi per la seconda volta dopo l’esperienza breve e tormentata del 1994. Bonaiuti, deputato di Fi e del Pdl, diventa sottosegretario alla presidenza del Consiglio, riceve la delega all’editoria nei governi guidati dal Cavaliere fino al 2011. Ma proprio negli ultimi anni di governo di Berlusconi arrivano i primi problemi. Le incomprensioni e le divergenze all’interno dello staff del Cav lo mettono in difficoltà fino alla decisione estrema di mollare tutto. Dopo l’ultimo tentativo con l’elezione a Senatore e l’adesione alla nuova Forza Italia, per Bonaiuti si apre ora la porta del nuovo progetto moderato di Angelino.
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