Ucraina, Kiev contro i filorussi: 3 morti e 13 feriti. Putin: “Spero di non dover usare la forza”
Tre separatisti filorussi sono stati uccisi, altri 13 feriti e 63 catturati in uno scontro con le forze ucraine a Mariupol, vicino al Mar d’Azov, nella parte meridionale della regione di Donetsk. A renderlo noto è stato il ministro dell’Interno di Kiev, Arsen Avakov, secondo il quale un gruppo di circa 300 separatisti ha preso d’assalto con bombe incendiarie la notte scorsa un’unità militare nella zona. I soldati hanno aperto il fuoco, uccidendo tre assalitori, ha reso noto, attraverso Facebook, il titolare dell’Interno.
L’uso della forza contro il popolo nell’Est dell’Ucraina è un altro “grave crimine” delle autorità di Kiev, ha detto Vladimir Putin nella Linea diretta con il Paese, spiegando che “le cose possono essere messe in ordine in Ucraina solo attraverso le procedure democratiche”. Il leader del Cremlino ha poi definito “sciocchezze” le notizie riguardo alla presenza di infiltrati russi tra i dimostranti nelle città orientali ucraine. “Tutte quelle persone sono residenti locali – ha aggiunto parlando dei dimostranti filorussi – e quello che posso dire ai miei partner occidentali è che quelle persone non hanno dove andare. Non se ne andranno. Sono i legittimi proprietari di quelle terre ed è necessario parlare con loro”. Quanto alla Crimea, la Russia non ha mai pianificato l’annessione le azioni militari, ma ha agito per difendere la comunità russa locale da “minacce concrete e tangibili”.
OCCHI PUNTATI SU VERTICE GINEVRA
. Oggi a Ginevra i rappresentanti di Russia, Ucraina, Stati Uniti ed Unione Europea si incontreranno per cercare di trovare una via di uscita alla crisi che consenta di fermare l’escalation nella parte sudorientale del paese. L’obiettivo del vertice è quello di discutere la possibilità invertire l’escalation che si è innescata nell’Est dell’Ucraina, disarmando gli attivisti filorussi che hanno occupato edifici governativi, avviando riforme costituzionali in Ucraina dove il prossimo 25 maggio sono previste le elezioni. I paesi occidentali chiedono anche che la Russia ritiri le truppe che ha ammassato sul confine con l’Ucraina. La delegalzione ucraina intende presentare proposte di riforma tese a soddisfare le richiese della consistente minoranza russa ed allo stesso tempo presenterà prove dei legami tra i dimostranti filorussi e Mosca.
Prima del vertice il segretario di Stato americano John Kerry e l’Alto rappresentante Ue per gli Affari Esteri, Catherine Ashton, hanno avuto un colloquio. E i diplomatici occidentali sono molto cauti nell’aspettarsi una possibile svolta oggi a Ginevra, considerate le differenze di posizioni con la Russia.
Intanto il presidente americano Barack Obama si è detto certo che Mosca non vuole alcun confronto militare con gli Usa. “Non sono interessati ad avere alcun confronto militare con noi. Non abbiamo bisogno di una guerra”, ha affermato, secondo in un’intervista a Cbs News. “Ciò di cui abbiamo bisogno è che paesi come l’Ucraina possano avere relazioni con i loro vicini”. Obama ha quindi ribadito che la Russia ha annesso la Crimea “in modo illegale” ed è “assalutamente chiaro” che dà appoggio a milizie separatiste nel sud e nell’est del paese.
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