Dl lavoro, alle 15 il voto alla camera. Padoan: “Farà aumentare l’occupazione”. Cicchitto: “Noi non lo voteremo”
Approda oggi in aula alle 15 alla Camera il decreto legge sul lavoro. Modificato in commissione, a partire dal taglio da 8 a 5 delle possibili proproghe del contratto a termine nell’arco di 36 mesi, il provvedimento dovrebbe essere blindato con la fiducia. Il Governo è infatti intenzionato ad approvare lo stesso testo uscito dalla Commissione che, ha spiegato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, ha “rispettato i contenuti fondamentali” del decreto, “senza stravolgerlo”.
Questo, nonostante le critiche sollevate da Ncd e Scelta Civica. Fuori dal Pd, infatti, si è saldato un fronte interno alla maggioranza contrario alle correzioni volute soprattutto dalla minoranza Dem. L’obiettivo dichiarato dal Governo è comunque quello di ottenere rapidamente il via libera dell’aula di Montecitorio perchè, ha ricordato Poletti, serve “una risposta urgente alla necessità di rilanciare l’occupazione semplificando il ricorso al contratto a tempo determinato ed all’apprendistato”.
E proprio su questi capitoli si sono concentrate le modifiche al testo originale. I contratti a tempo determinato potranno essere prorogati al massimo cinque volte, per un periodo complessivo di 36 mesi; il congedo di maternità sarà conteggiato ai fini del ‘diritto di precedenza’; l’apprendistato pubblico torna obbligatorio, ma l’offerta dovrà essere garantita dalle regioni entro 45 giorni. Le norme saranno applicate sui nuovi contratti e chi oggi si trova fuori dalle regole avrà tempo fino al 31 dicembre per adeguarsi.
PADOAN
Le critiche al Governo sul decreto Irpef sono frutto soprattutto della campagna elettorale. Lo evidenzia il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervendendo a Radio Anch’io. “Siamo in campagna elettorale e chi non è nel governo spara sul governo. Non sono un ministro politico, ma anch’io queste cose le capisco”, dice il ministro.
La situazione finanziaria del nostro paese è solida”, aggiunge il ministro: “L’obiettivo del governo è completare il consolidamento fiscale che in Italia è molto più avanti che in altri paesi”.
Le banche concederanno credito, nonostante le tasse. “Sono convinto che le banche faranno il loro lavoro, che è dare credito all’economia, cosa che è e nel loro interesse, perché così fanno profitti e se l’economia riprende anche le banche ne beneficiano”, spiega ancora il titolare dell’Economia. La rivalutazione sulla tassazione delle banche, aggiunge, “andava operata”.
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