Partita del cuore, Renzi: “Troppe polemiche, non gioco”. Strada: “Una follia non farlo giocare”
A dare l’annuncio era stato lo stesso premier
Qualche giorno fa, infatti, Matteo Renzi aveva snocciolato la formazione calcistica al termine di un’intervista, e aveva lasciato intendere che nella squadra ci sarebbe stato anche lui: “Baggio, Antognoni e Battistuta. Ma indovinate un po’ chi fa il numero 8? Loro mi passano la palla, e io, tic, la butto dentro”. Il match – benefico – è la tradizionale Partita del Cuore organizzata da Emergency. Si giocherà il prossimo 19 maggio a Firenze contro la Nazionale Cantanti, e sarà trasmetta dalla Rai in diretta tv. Ma la partecipazione – non ancora confermata – del presidente del Consiglio (che è anche segretario del Pd) scatena strascichi e polemiche: il 25 maggio si vota per le elezioni europee (ma nello stesso giorno sono state calendarizzate anche le amministrative) e la discussione si focalizza sulla violazione della par condicio.
Per l’opposizione, infatti, la diretta tv di Renzi in campo equivale a uno ‘spot elettorale’ anche se – dice il Pd – la presenza in campo del premier nell’ambito di una gara il cui ricavato servirà a finanziare nuove strutture mediche in Africa nulla ha a che vedere con la partecipazione a trasmissioni di intrattenimento. Oltre a Renzi, alla Partita del Cuore dovrebbe partecipare anche il vicesindaco di Firenze, Dario Nardella, candidato alla carica di primo cittadino.
A insorgere, è il presidente della commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico (M5S) che su Facebook tuona: “La presenza di Renzi, Nardella o di qualsiasi altro politico alla Partita del Cuore che la Rai trasmetterà in diretta il 19 maggio, a pochi giorni dalle elezioni, è inammissibile. La normativa sulla par condicio parla chiaro: durante la campagna elettorale la presenza di politici ed esponenti del governo è vietata in tutte le trasmissioni diverse da quelle di comunicazione politica e di informazione, come confermato anche dalle recenti delibere della commissione di Vigilanza Rai e dell’Agcom”. Sempre su Facebook, gli fa eco Beppe Grillo, fondatore e leader del Movimento 5 Stelle: “La Rai violerà la par condicio per favorire Renzie? Li abbiamo beccati. Siamo in un regime”.
Ma a stretto giro, all’Huffington Post, arriva la risposta, piccata, del fondatore di Emergency, Gino Strada, che non le manda a dire ai grillini (che pure lo avevano scelto come candidato alla presidenza della Repubblica prima di Stefano Rodotà). “È una follia dire che Renzi non possa giocare la Partita del Cuore – dice Strada dal Sudan -, d’altronde ha già partecipato gli anni scorsi. Comunque è una questione tra la commissione di Vigilanza Rai e la presidenza del Consiglio. Emergency non c’entra”.
“Se le istituzioni”, continua Strada, “e non parlo solo della persona di Renzi, mostrano qualsiasi tipo di interesse per un’iniziativa di solidarietà, a me la cosa non disturba affatto e non sconvolge la testa. È un gesto che apprezzo. Delle questioni politiche mi disinteresso totalmente. E poi non ho mai sentito che si giochi una partita e una persona di un determinato colore politico o di una determinata razza non possa partecipare: mi sembra una follia. Allo stadio non si chiedono le tessere del partito”.
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