Crisi Eurozona, Draghi: “Le prospettive di inflazione peggiorano, servono misure straordinarie”
Lo spettro della deflazione, la spirale di ribasso dei prezzi che rallenta i consumi e mina la ripresa, resta il nemico pubblico numero uno per la Banca centrale europa. “Assistiamo a un peggioramento delle prospettive di inflazione nel medio termine, che richiederebbe un più ampio programma di acquisti di attività. Il Consiglio direttivo si impegna, unanimemente, a utilizzare strumenti sia non convenzionali che convenzionali per affrontare con efficacia i rischi connessi a un periodo troppo prolungato di bassa inflazione”. E’ quanto ribadisce oggi Mario Draghi, presidente della Bce, nel suo intervento ‘La comunicazione sulla politica monetaria in tempi di turbolenza’ svolto ad Amsterdam. Conferma di fatto la posizione spressa dopo l’ultimo board dell’Eurotower, che ha lasciato i tassi ai minimi storici dello 0,25% e aperto nuovamente a misure straordinarie.
Nel suo intervento, Draghi spiega come “attraverso le indicazioni prospettiche (forward guidance) vogliamo dare l’idea del livello atteso dei tassi di interesse futuri e intendiamo fugare le incertezze al riguardo rafforzando la comunicazione sulla nostra funzione di reazione”. Oltre all’inflazione, tra le “contingenze avverse che renderebbero necessaria una risposta di politica monetaria”, figura secondo Draghi un ingiustificato inasprimento delle condizioni di politica monetaria “che potrebbe essere affrontato con misure più convenzionali”. Servono invece misure straordinarie quando “vi è poi un’ulteriore disfunzione nella trasmissione dell’orientamento di politica monetaria, in particolare attraverso il canale del credito bancario, alla quale si potrebbe adeguatamente rispondere con un’operazione di rifinanziamento a più lungo termine (Ltro) mirata, oppure attraverso un programma di acquisti di attività cartolarizzate (asset-backed securities, Abs)”.
In sostanza, il governatore inquadra l’attuale momento economico (la stretta del credito bancario alle imprese e famiglie) e riconosce come sia necessaria una risposta straordinaria. Per questo, la Bce potrebbe rispolverare le aste Ltro (con le quali a cavallo tra il 2011 e il 2012 è stato offerto denaro a basso costo alle banche), oppure procedere con l’acquisto di asset per immettere liquidità sul mercato.
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