Dl lavoro, il Ministro Boschi annuncia: “Governo porrà la questione di fiducia al Senato”. Il M5S: “Abolita la democrazia”
Il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, ha preannunciato a nome del governo l’intenzione di porre la questione di fiducia sul dl Lavoro nell’aula del Senato, dopo quella alla Camera e le modifiche in Commissione a Palazzo Madama che hanno scatenato le polemiche di parte del Pd ma soprattutto della Cgil. I lavori dell’aula sono stati sospesi per venti minuti su richiesta del governo per presentare il maxiemendamento.
L’iter del dl
. Il testo del dl Lavoro, che introduce parecchie novità come le penali (ma non l’assunzione obbligatoria) per chi sfora il tetto del 20 oer cento dei dipendenti a tempo determinato, nuove norme sull’apprendistato e il limite di rinnovo di cinque contratti, sempre a tempo determinato, nel limite dei tre anni, arriva al Senato dopo le modifiche in Commissione Lavoro che hanno recepito le richieste soprattutto del Nuovo Centrodestra. Modifiche criticate da sindacati e sinistra Pd, che invece alla Camera erano riusciti a far votare un testo diverso da quello iniziale del governo. Testo che però non era piaciuto a Ncd e Sc, che avevano chiesto subito modifiche al Senato. Alla fine si è giunti a una “buona mediazione”, ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.
I numeri al Senato
Considerato piuttosto scontato il “sì” dei senatori dell’Ncd (Alfano ha definito l’ultima versione del decreto “con tanto Marco Biagi”) e di Scelta Civica, i maggiori problemi per il governo (che al Senato ha una maggioranza piuttosto risicata, che si aggira sui 6-7 parlamentari) potrebbero venire dalla minoranza di sinistra del Pd, che però al suo stesso interno sembra divisa, visto che l’ex ministro Cesare Damiano ha lodato il testo uscito dalla Commissione in Senato, a differenza di Stefano Fassina.
La reazione dei sindacati
. Il segretario della Cgil, Susanna Camusso, era stata durissima sul Dl Lavoro: “Peggiora un testo che era già costruito male, creerà sempre più precarizzazione“. Anche Raffaele Bonanni della Cisl non è stato tenero: “Il governo se ne frega dei lavoratori”. Ma Angeletti (Uil): “Ok al decreto, le penali sono buoni deterrenti”.
Il M5S: “Abolita la democrazia”
“Il ministro Boschi arriva inaspettatamente in aula in Senato per presentare, in barba a tutto il lavoro svolto in Commissione e in Parlamento”, lo dice Maurizio Buccarella, capogruppo del Movimento 5 Stelle a Palazzo Madama, “un maxi emendamento su cui il governo chiederà la fiducia sul job act rinominato ‘precari act‘. Ancora una volta il Parlamento viene espropriato di ogni funzione, hanno abolito la democrazia e il dibattito parlamentare”.
Poletti:
“Faremo in tempo”. “C’è l’esigenza di stare dentro i tempi”, ha risposto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a margine del congresso della Cgil a Rimini, riferendosi alla scadenza del decreto Lavoro, che per deve essere convertito in legge entro il 19 maggio. “Io credo – spiega Poletti – che se oggi il Senato chiuderà la discussione, la prossima settimana la Camera potrà calendarizzarlo e quindi siamo tranquillamente dentro i tempi di conversione”. Il decreto, infatti, visto che verrà modificato con ogni probabilità al Senato, dovrà tornare alla Camera.
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