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Comune di Modena, ballottaggio Pd-M5S. Forza Italia furiosa: “Tutta colpa di Giovanardi”

Comune di Modena, ballottaggio Pd-M5S. Forza Italia furiosa: “Tutta colpa di Giovanardi”

A Modena Gian Carlo Muzzarelli, assessore regionale pd, dovrà vedersela al secondo turno con il grillino Marco Bortolotti: è il primo ballottaggio nella storia della città e l’unico neo nella netta vittoria del centrosinistra (anche) in Emilia-Romagna. Nei grandi centri, a queste Comunali, sono passati praticamente ovunque al primo turno i candidati targati Pd.

MODENA

L’unica sfida ancora aperta, dunque, è a Modena, anche se la distanza tra i due candidati è ampia. L’assessore regionale Gian Carlo Muzzarelli (Pd, Sel, liste civiche), tutto il giorno sul filo del 50%, alla fine non ce l’ha fatta a passare subito. Si è fermato al 49,71% e dovrà vedersela al secondo turno con il grillino Marco Bortolotti, arrivato al 16,33%. «Fin da subito ho lavorato per riannodare i fili della città, consapevole, come ho dichiarato più volte, che il ballottaggio era un’eventualità molto probabile», commenta Muzzarelli. Parte ora la campagna per l’8 giugno: «L’affronteremo con lo stesso spirito di apertura, ascolto e innovazione con cui ci siamo proposti finora, rendendo ancora piu’ chiaro il nostro messaggio di cambiamento». Decisiva nel mandare Muzzarelli al ballottaggio è risultata Adriana Querzè, assessore uscente della giunta di centrosinistra, che si è presentata da sola alla guida di una lista civica e che ha raccolto il 7,1%: «Non è mai successo che un candidato Pd non portasse valore aggiunto a livello locale», attacca Querzè una volta usciti gli ultimi dati delle urne. La situazione, dice, è lo «specchio di un conflitto tutto interno alla sinistra»: «Da due anni non rinnovo la tessera e anche se ho lavorato in modo serio all’interno della giunta ritengo che ci sia un vuoto da riempire e che sia possibile un cambio di passo». E il centrodestra? Giuseppe Pellacani (Udc, FI; Fratelli d’italia) si è fermato al 12,52%. Ma c’era anche Carlo Giovanardi, senatore Ncd, attestato sul 4%. Ora, se Modena vivrà un ballottaggio Pd-M5s, «dobbiamo ringraziare solo il senatore Carlo Giovanardi», sbotta Pellacani: «I numeri parlano chiaro: il nostro 12,5 sommato al 4 di Carlo Giovanardi fa 16,5 e cioè quella percentuale che avrebbe permesso a noi di essere il secondo partito, visto che il Movimento 5 Stelle si ferma al 16,3».

SASSUOLO

Nel Modenese, c’è un’altra sfida che era sotto la lente, quella di Sassuolo. Fallisce al primo turno la «reconquista» del centrosinistra: chi farà il sindaco fra Claudio Pistoni e Luca Caselli si deciderà nel secondo turno dell’8 giugno. Pistoni, sostenuto dal centrosinistra, si è fermato al 46%. Il sindaco uscente di centrodestra, Luca Caselli, ha preso il 32%.

REGGIO EMILIA

Per il resto, il Pd stravince ovunque. A Reggio, Luca Vecchi (Pd) succede a Graziano Delrio: sostenuto dal centrosinistra, vince con il 56,39% dei consensi (dati forniti dal Comune). Il Movimento 5 Stelle che candidava Norberto Vaccari ha superato, col 17,08%, il centrodestra. Donatella Prampolini, sostenuta da Fi, Ncd e Fratelli d’Italia si è fermata al 13,3%.
Una curiosità: nel Reggiano, a Novellara, con un lista di centrosinistra è sindaco Elena Carletti, figlia del leader dei Nomadi, Beppe.

FERRARA

A Ferrara riconfermato il sindaco uscente di centrosinistra Tiziano Tagliani con il 55,55%. Vittorio Anselmi, per il centrodestra, è arrivato al 17,75%, la grillina Ilaria Morghen al 15,89%.

FORLI’

Anche a Forlì dove, con 106 sezioni scrutinate su 107, ottiene il 54,35% il candidato del centrosinistra Davide Drei. Annarita Balzani, centrodestra, è al 20,53%. Il M5S, con Daniele Avolio, è all’11,53%.

AFFLUENZA

L’affluenza alle Amministrative, superiore a quella delle Europee, ha seguito il trend nazionale in calo, anche se l’Emilia-Romagna si conferma come sempre sopra la media. Ha votato in regione il 72,57% degli aventi diritto, numero sotto di quasi sei punti rispetto all’ultima tornata elettorale, nel 2009, quando votò il 78,21%. Dato comunque superiore a quello italiano, che si è fermato al 70,99% (era al 76,44% nel 2009).