Elezioni europee, M5S: “Non abbiamo perso”. Pizzarotti chiede autocritica: “Rischiamo di rimanere relegati all’opposizione”
Alla fine è arrivata una nota ufficiale del gruppo parlamentare del M5S per contestare alcune interpretazioni che circolano in questi giorni sul dato elettorale. L’arretramento del Movimento appare evidente, ma le analisi di questi giorni devono essere apparse troppo severe ai pentastellati. Da qui l’esigenza di chiarire che “non c’è stata nessuna emorragia di voti”, ma solo un “calo di consensi”. L’analisi che i parlamentari pentastellati offrono è tutta tesa a smentire “quelle leggende metropolitane” secondo le quali il M5S avrebbe perso tre milioni di voti: “E’ sbagliato affermare che abbiamo perso quasi 3 milioni di voti. Considerando un’affluenza alle Europee attorno al 58% contro il 75% delle politiche dell’anno scorso – continua la nota di M5S Camera – è come se avessimo perso poco meno di un milione di voti”. E ricordano di aver consolidato un ampio consenso di persone che credono nel progetto del M5S, smentendo chi li giudicava un fenomeno evanescente. Gli eletti “pianteranno a Strasburgo il seme della partecipazione, dell’attenzione ai problemi concreti e della sovranità italiana in Europa” concludono i parlamentari.
Il silenzio di Grillo e le critiche di Pizzarotti
Non parla oggi Beppe Grillo. I giornalisti lo aspettano fuori dalla sua casa a Sant’Ilario ma lui non si fa vedere. Tutto quello che aveva da dire lo ha detto nel video di ieri, concluso prendendo una pasticca di Maalox, l’unico modo per digerire un risultato elettorale davvero indigesto. La moglie assicura che “è sereno”, ma che oggi non ha voglia di parlare con i giornalisti. Il leader del M5S deve fare i conti anche con il malcontento interno, che il deludente risultato elettorale rischia di amplificare. Come nel caso del sindaco di Parma Federico Pizzarotti, da tempo in contrasto con le posizioni di Grillo e Casaleggio. Il primo cittadino della città emiliana ha parlato della necessità di “una doverosa autocritica” e ha aggiunto: “Non dobbiamo essere quelli che ‘danno la colpa agli altri’, ma quelli che ‘possono fare diversamente’. O facciamo autocritica per crescere o rimarremo relegati all’opposizione”.
Sul blog intanto si guarda al futuro, agli eletti che andranno a rappresentare il Movimento in Europa con il compito di “aprire l’Ue come una scatola di wurstel”, stando ai proclami di Grillo in campagna elettorale. “Non era mai successo che una forza politica che si presenta alle elezioni europee per la prima volta ottenesse un risultato così importante” si legge sul blog, dove si ricorda che il M5S ha totalizzato 5.807.362 di voti, pari al 21,15% alle ultime elezioni europee. Gli eletti sono 17, “tutti incensurati e sconosciuti alla procure”, si sottolinea. “Hanno un’età media inferiore ai 36 anni e sono 9 donne e 8 uomini. Siamo oltre le quote rosa. Sono giovani, laureati, imprenditori e liberi professionisti” è il profilo degli eletti a 5 Stelle.
Il dibattito nel M5s
. Alle parole di Pizzarotti si sono aggiunte le voci critiche di altri parlamentari pentastellati considerati ‘dissidenti’. Il deputato Tommaso Currò, da sempre su posizioni critiche, ha evocato l’esistenza di un “cerchio magico” accanto al leader M5S, un gruppo di persone “in malafede” che non manifesta mai critiche nei confronti del leader e ha contribuito all’emarginazione di una parte dei parlamentari. Tweet critico anche da parte del deputato M5S Walter Rizzetto che scrive: ”Dobbiamo sorridere di più e abbassare i tonì. Quando lo diceva qualcun altro era additato come dissidente”. Di tutt’altro avviso Alessandro Di Battista, uno dei leader del gruppo parlamentare pentastellato, che su facebook ammette: “Noi abbiamo perso e il sistema ha vinto”, ma conclude con un dato positivo: “Tuttavia io delle crepe in quel muro le vedo. Le vedo con chiarezza”. Un dibattito, quello all’interno del Movimento, destinato ad andare avanti ancora a lungo.
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