Divorzio breve, via libera della Camera: da un anno a 6 mesi per dirsi addio. Eliminata la separazione di 3 anni
Con 381 sì, 30 no e 14 astensioni, la Camera ha approvato il cosiddetto divorzio breve. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato.
Le nuove procedure prevedono la cancellazione dell’obbligo di un periodo di separazione di 3 anni, prima di poter avviare la pratica del divorzio. Il termine per ottenere il divorzio scende così a 12 mesi per la separazione giudiziale e a 6 mesi per la consensuale, indipendentemente dalla presenza o meno di figli.
Se la separazione è giudiziale, il termine decorre dalla notifica del ricorso. Il testo approvato dalla Camera dispone che la comunione dei beni della coppia si sciolga quando il giudice autorizza i coniugi a vivere separati o al momento di sottoscrivere la separazione consensuale.
Il divorzio breve sarà applicabile anche ai procedimenti in corso.
“Se fosse vero, come è stato detto, che il problema sono i tempi della giustizia, mi chiedo perché, invece di affrontare il nodo vero, cioè la riforma della giustizia civile, interveniamo sul matrimonio. La verità è che si tratta di una legge ideologica che vuole indebolire il matrimonio, rendendolo sempre più simile a un semplice patto di convivenza, a qualcosa che non richiede un impegno di durata e stabilità, nemmeno in presenza di figli, e che si può sciogliere in sei mesi. Tutto questo senza considerare i costi umani, sociali ed economici di questo tipo di decisione’’. Così Eugenia Roccella di Ncd annuncia il suo voto contrario al divorzio breve. “Siamo arrivati a un matrimonio liquido per una società liquida, e non credo che questa volta abbiamo agito per il bene comune. Per questo annuncio il mio voto contrario al provvedimento’’, conclude.
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