Kiev, Poroshenko giura da presidente: “La Crimea è, era e sempre sarà terra ucraina”
Petro Poroshenko è il nuovo presidente dell’Ucraina. Uscito vincitore dalle elezioni celebrate nel Paese il 25 maggio scorso, il miliardario 48enne, magnate dell’industria dolciaria, ha giurato nel parlamento di Kiev impegnandosi “a difendere con tutti i mezzi la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina”. Nel suo discorso Poroshenko ha invocato pace, sicurezza e unità, assicurando di non volere né guerra né rivincite. giura da presidente e Ue e Nato ribadiscono il loro sostegno all’Ucraina.
Il presidente ucraino ha offerto di tenere elezioni regionali anticipate nella parte orientale del Paese e ha proposto il decentramento, con passaggio di poteri alle regioni. “Non voglio guerra. Non voglio rivincite, malgrado l’enorme sacrificio del popolo ucraino”, ha affermato invitando poi i separatisti nell’est del Paese a deporre le armi, assicurando indennità a tutti coloro che non hanno le mani sporche di sangue. Ma Poroshenko ha voluto sottolineare che l’integrità territoriale dell’Ucraina non è in discussione. “La Crimea – ha dichiarato – è, era e sempre sarà terra ucraina”. Poroshenko ha quindi puntato il dito contro l’ex presidente Viktor Yanukovych, accusandolo di finanziare il terrorismo nell’est del paese: “E’ pienamente responsabile per la situazione in quella regione oggi”, ha concluso.
La cerimonia nella Verkhovna Rada si è svolta alla presenza di delegazioni provenienti da molti Paesi. Per l’Italia ha partecipato il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova. Presenti il vicepresidente americano Joe Biden, che – come ha reso noto la Casa Bianca – avrà poi un incontro con Poroshenko e il premier Arseniy Yatsenyuk per discutere dell’agenda di riforme democratiche del governo ucraino e del programma dell’esecutivo di Kiev per favorire una de-escalation della crisi nell’est del Paese e promuovere lo sviluppo economico. C’era il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e i presidenti di Polonia e Germania, Bronislaw Komorowski e Joachim Gauck.
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