P.A. si cambia: mobilità obbligatoria entro 100 km e taglio del 50% dei permessi sindacali. Si riapre il turn over
Mobilità e turn over – Mobilità obbligatoria, “sulla base di motivate esigenze tecniche e organizzative” per i dipendenti della Pa fino a 100 km dalla sede di lavoro. E’ considerata “medesima unità produttiva” la sede della Pa collocata entro 50 km dalla sede di appartenenza. Lo prevede la bozza di riforma della Pa. Stop poi a incarichi dirigenziali per chi e’ in pensione – Sara’ vietato alle pubbliche amministrazioni “conferire a soggetti collocati in quiescenza incarichi dirigenziali o cariche in organi delle amministrazioni”. Stop al trattenimento in servizio per i dipendenti della Pa. Quelli in essere scadranno il 31 dicembre 2014 o fino a scadenza se anteriore. Sono revocati quelli non ancora efficaci. Si riapre il turn over nella Pubblica amministrazione. Ma sarà calcolato in base alla spesa: fino al 20% di quella relativa al personale di ruolo cessato nell’anno precedente: la quota sale progressivamente fino al 100% nel 2018. In caso di riorganizzazioni di uffici che comportino esuberi le amministrazioni sono tenute ad informare i sindacati. Dopo 30 giorni, in assenza di criteri condivisi per la gestione della mobilità, la Pa procede alla risoluzione unilaterale dei rapporti di lavoro di chi è pensionabile entro due anni, corrisponendo la pensione. Taglio secco del 50% poi dei permessi sindacali.
Scuola – Sono unificate le scuole di formazione della Pubblica amministrazione. Resiste solo la Scuola nazionale dell’amministrazione che accorpa le funzione delle altre, che vengono soppresse. Lo prevede la bozza di riforma della Pa.
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