Scandalo Mose, Orsoni si dimette da sindaco e patteggia 4 mesi con i pm
Giorgio Orsoni si è dimesso da sindaco di Venezia. L’annuncio nel corso di una affollata conferenza stampa a Ca’ Farsetti.
Solo ieri, in un’altra conferenza stampa, dopo che in mattinata gli avevano revocato gli arresti domiciliari, il primo cittadino della città lagunare – coinvolto nell’inchiesta del Mose per finanziamento illecito ai partiti – aveva detto di “aver sempre fatto il bene della città” e di non voler lasciare il suo incarico.
Ma stamattina è arrivata una dichiarazione congiunta della vice segretario del Pd Debora Serracchiani e il segretario regionale del Pd Veneto, Roger De Menech: “Siamo umanamente dispiaciuti per la condizione in cui si trova Giorgio Orsoni, ma dopo quanto accaduto ieri, e a seguito di un approfondito confronto con i segretari cittadino provinciale e regionale del Pd, abbiamo maturato la convinzione che non vi siano le condizioni perché prosegua nel suo mandato di sindaco di Venezia. Invitiamo quindi Orsoni a riflettere sull’opportunità nell’interesse dei cittadini di Venezia e per la città stessa di offrire le sue dimissioni”. “Siamo convinti, inoltre, che non si debba disperdere quanto di buono il Pd di Venezia e tanti bravi amministratori hanno fatto e stanno facendo per la città. Per questo e per la necessaria chiarezza indispensabile in simili frangenti riteniamo che lo stesso Orsoni saprà dare prova di grande responsabilità”, concludono Serracchiani e De Menech.
Orsoni ha inoltre concordato con i pm dell’inchiesta sul Mose un patteggiamento a 4 mesi.
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